La Fondazione Airc ha pensato bene di mettere in guardia i consumatori dai rischi della cucina cinese e giapponese. Sul proprio profilo social, Fondazione Airc ha pubblicato due approfondimenti in merito alla questione, ponendo particolare attenzione ai fritti e alla salsa di soia.
Fondazione Airc ha sottolineato che i principali punti di forza della cucina giapponese sono l’uso di ingredienti freschi e le cotture veloci e poco elaborate. Inoltre qui si usa parecchio pesce, ricco di acidi grassi omega-3. Nella cucina cinese, invece, il punto di forza è la soia, la quale pare che abbia un effetto protettivo su alcuni tumori influenzati dagli ormoni, oltre all’uso di carni bianche, pesce, maiale, verdure e riso.
Il problema, però, riguarda alcuni aspetti particolari di questi tipi di cucina. Sia in quella cinese che in quella giapponese si usa, infatti, parecchia salsa di soia, il cui contenuto eccessivo di sale va tenuto in considerazione. Inoltre nella cucina cinese si usano parecchi fritti, mentre in quella giapponese ci sono troppe poche verdure e frutta.
Fondazione Airc ha proposto, dunque, di utilizzare la salsa di soia a ridotto contenuto di sale, mentre per i fritti l’importante è non usare questo metodo di cottura troppo spesso.