Se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera allora Teo Musso non poteva immaginare partenza migliore. A ventiquattro ore dall’apertura del crodfunding, Baladin ha già raccolto più di 2,5 milioni di euro grazie alla generosità di oltre 800 investitori (di cui alcuni, a onore del vero, potranno ora fregiarsi del titolo di soci del birrificio).
Immaginiamo che sia cosa buona e giusta mettere un po’ di ordine: per quale motivo Birra Baladin ha organizzato un crowdfunding? Qual è l’obiettivo monetario? E per quale motivo, soprattutto? La risposta (o le risposte, a essere precisi) è semplice, in realtà: per farvela breve, la creatura di Teo Musso ha presentato un ambizioso progetto di espansione, forte di investimenti in marketing atti a potenziare la rete commerciale italiana ed estera ma anche di progetti “paralleli” al birrificio, con l’intenzione di finanziarlo con un crowdfunding da cinque milioni di euro.
Dal ciclo dell’acqua all’OpenHub: i piani di Baladin
Beer Revolution – questo il nome di battesimo del crowdfunding in questione – raccoglie sotto il proprio vessillo due particolari idee, alle quali occorre affiancare il sopracitato investimento in marketing e comunicazione: il Baladin Green Project, che consiste nella realizzazione di un pozzo per rendere autonomo il birrificio, con il beneficio aggiunto di utilizzare le acque di scarto, opportunatamente depurate, per l’irrigazione dei campi circostanti; e OpenHub, un birrificio condiviso formato da una squadra di cinque produttori sparsi un po’ per tutto lo Stivale che punta a produrre sei (compresa quella del padrone di casa) birre d’autore disponibili esclusivamente in fusto.
L’obiettivo massimo dichiarato, come accennato in apertura di articolo, è di cinque milioni di euro. Dopo una partenza con il proverbiale botto, Baladin punta a superare il migliaio di contributori e avviare il piano di sviluppo di cui sopra. Considerando le premesse, si potrebbe dire che il semaforo verde è davvero dietro l’angolo.
“La risposta alla campagna “Beer Revolution” sta andando oltre le più rosee aspettative” ha commentato Teo Musso, patron di Birra Baladin. “Il nostro principale obiettivo era quello di aprire il capitale dell’azienda a quante più persone possibile per crescere insieme alla nostra community e condividere il percorso di crescita che abbiamo immaginato. Non cercavamo un singolo investitore ma una molteplicità di compagni di viaggio che condividessero con noi valori identitari e filosofia del birrificio. Avere a bordo, dopo poche ore, già 800 investitori è motivo di grande soddisfazione e ci conferma che la strada intrapresa è quella corretta. I Baladiniani non potevano farmi un regalo più grande per i miei 60 anni”.