Cristina Bowerman interviene sulla questione del piattino a 2 euro: “Meglio il silenzio”

Anche Cristina Bowerman è intervenuta a proposito del piattino per l'assaggio a 2 euro: secondo la chef era meglio il silenzio

Cristina Bowerman interviene sulla questione del piattino a 2 euro: “Meglio il silenzio”

Cristina Bowerman ha voluto dire la sua in merito alla vicenda del momento, cioè quella dei 2 euro in più nello scontrino per aver portato un piatto per un assaggio. Secondo la chef stellata, infatti, in questo caso, dopo il flame generato, era meglio il silenzio rispetto alle spiegazioni a posteriori date dai ristoratori coinvolti in questi casi.

Cosa ne pensa Cristina Bowerman del piattino a 2 euro?

scontrino

Brevissimo recap. Cristina Bowerman si sta riferendo al caso portato alla luce da Selvaggia Lucarelli. L’Osteria del Cavolo di Finale Ligure (e non quella di Monza, mi raccomando) ha addebitato su uno scontrino 2 euro in più, oltre al coperto, per aver portato un piattino vuoto in più a una madre che voleva far assaggiare le trofie al pesto alla figlia (che aveva già mangiato).

Ida Germano, la titolare del locale in questione, ha spiegato la sua versione dei fatti (esattamente come fatto qualche giorno prima dal titolare del locale che era salito agli onori della ribalta per un motivo similare, cioè un addebito di 2 euro a seguito della richiesta di tagliare in due un toast). Germano ha sottolineato che alla coppia in questione aveva portato quattro piatti e che, tutto ciò, comporta un lavoro in più per loro.

Mentre Germano sta valutando se intraprendere delle azioni legali nei confronti delle recensioni negative contro il suo locale (fra l’altro Tripadvisor, accorgendosi delle recensioni negative fasulle che stavano arrivando da gente che lì non ci era mai andata, ha provveduto a sospendere temporaneamente tutte le recensioni per l’Osteria del Cavolo di Finale Ligure). Secondo la ristoratrice, infatti, le recensioni hanno rovinato la reputazione del ristorante, facendone crollare l’immagine.

Proprio in merito a questa vicenda, mentre ancora noi poveri mortali ci interroghiamo sul perché sia stato chiesto un piatto in più per far assaggiare le trofie al pesto a un commensale parente quando bastava passargli il piatto, ecco che Cristina Bowerman, in un editoriale pubblicato su La Stampa, ha detto la sua.

Secondo la titolare del ristorante Glass Hostaria di Roma, stellato Michelin, la proprietaria ha sbagliato a non stare in silenzio. Ovviamente, come imprenditrice, la proprietaria ha tutta la libertà di vendere al prezzo che vuole ciò che desidera. Solo che bisogna considerare che la ristorazione italiana sta faticosamente uscendo adesso dalla crisi scatenata prima dalla pandemia, poi dai rincari e infine dalla guerra e non è logico rovinare tutto chiedendo due euro per un piattino.

Matteo Bassetti critica lo scontrino di una pizza a 71 euro, ma erano nove tranci Matteo Bassetti critica lo scontrino di una pizza a 71 euro, ma erano nove tranci

Bowerman ha poi riportato alcuni fatti analoghi accaduti anche a lei. Andando in qualche bar con degli amici venuti dall’America, ecco che in diverse occasioni i camerieri hanno portato loro dei menu costosi con prezzi per gli stranieri.

Sempre a Roma, ha visto tassisti chiedere 50 euro a persona a stranieri per la tratta dall’aeroporto, quando invece quella è la tariffa complessiva, comprensiva delle valigie.

Per quanto riguarda il caso dei due euro chiesti per un toast tagliato in due, sono due le cose che l’hanno colpita. Il primo è che bisogna far sì che il cliente possa fare una scelta informata, mentre in questo caso non le sembrava che ci fosse nessuna nota che parlava di un sovrapprezzo per tagliare un tramezzino in due.

Il secondo è che sarebbe meglio che la proprietaria fosse rimasta in silenzio al posto di sostenere che se il cliente avesse reclamato sul momento, gli avrebbe scalato i due euro.

Bowerman ricorda che la stessa città di Roma ha già pagato lo scotto di una netta riduzione dei turisti negli anni passati a causa di episodi similari a questi, riportati da grandi testate e che sconsigliavano di andare a Roma in quanto l’imbroglio era sempre dietro l’angolo.

Queste le sue parole: “La ristorazione italiana, da Nord a Sud, ha un valore immenso non solo per l’oggettiva bontà della sua cucina ma un potere attrattivo incredibilmente forte da essere uno dei volani più importanti del nostro turismo: il turismo enogastronomico esperenziale. Non sprechiamolo con episodi che corrono più velocemente sul web di magari tanti onesti, bravi ristoratori che il tramezzino non solo lo tagliano gratis ma addirittura te ne regalano uno se gli stai simpatico”.