L’impennata dei casi da Covid-19 ha risvegliato in molti la paura del contagio, e così molti di coloro che avevano prenotato con grande ottimismo pranzi e cenoni nel periodo delle feste hanno preferito disdire: si tratta di un problema per l’intero settore della ristorazione, e che nella fattispecie degli agriturismi e altre strutture ricettive simili ha portato a una perdita media di circa 25 mila euro a struttura.
A suonare l’allarme è Cia – Agricoltori Italiani che, insieme a Turismo Verde, sottolinea come la ripartenza sia sempre più in salita: molte delle strutture agrituristiche d’Italia avevano di fatto riposto grande fiducia nelle festività natalizie come occasione di ripresa, ma gli oltre 50 mila casi di Coronavirus al giorno e i circa 6 mila voli cancellati è comprensibile che famiglie, coppie e varie comitive abbiano deciso di rivedere i programmi per le feste. Chiaro, c’è pur sempre l’opzione delivery, che però non può che tamponare una ferita ancora sanguinante.
Cia, nel sottolineare la gravità della situazione, lancia un appello alle istituzioni responsabili affinché aumentino le risorse del PNRR a disposizione per la ripresa del settore turistico italiano, uno dei più colpiti dall’imperversare della pandemia.