L’incubo Covid torna a riaffacciarsi in Irlanda, e le autorità corrono ai ripari imponendo il coprifuoco a mezzanotte in bar, ristoranti e altri locali notturni. Il Paese, che vanta uno dei tassi di vaccinazione tra i più alti d’Europa, sta di fatto facendo i conti con una brusca e preoccupante impennata dei casi.
Venerdì scorso ha segnato il picco dei contagi dallo scorso gennaio e, anche se fortunatamente il numero dei morti rimane relativamente contenuto, la preoccupazione sale. Le nuove regole (che comprendono anche un ritorno del lavoro da casa e l’obbligo del pass vaccinale per accedere a teatri e cinema) sono state accolte con grande delusione da chi lavora nel settore dell’ospitalità e ristorazione: la Vintners Federation of Ireland (VFI), ad esempio, ha definito la novità “una misura molto deludente per i numerosi pub e locali notturni aperti fino a tarda notte, molti dei quali saranno costretti a chiudere solo tre settimane dopo la riapertura”.
Il Primo Ministro irlandese Micheál Martin, tuttavia, non ha alcun dubbio, e sostiene che le misure rappresentano “una risposta adeguata alla situazione in cui ci troviamo”. E, con una certa tragicità, viene da chiedersi se quel “in cui ci troviamo” sia applicabile all’intera Europa: dopotutto sono sempre di più i Paesi che stanno introducendo nuove misure restrittive in vista dell’inverno a causa dell’aumento dei contagi, tanto che in Austria è entrato in vigore un blocco per tutti coloro che non sono vaccinati.