I ristoranti di Mosca si preparano nuovamente a stringere la cinghia, dopo che il Sindaco Sergei Sobyanin ha imposto un nuovo lockdown di dieci giorni (dal 28 di ottobre al 7 di novembre) per contenere la diffusione del Covid. La Russia, infatti, è il Paese in Europa con tasso di mortalità più alto, con più di 1000 morti nell’ultima settimana.
Si tratta della seconda chiusura obbligata per i locali moscoviti dopo quella durata 3 mesi che, nel corso della scorsa primavera, ha costretto molte attività a chiudere per mancanza di introiti. Il delivery che negli ultimi anni è stato sulla bocca di tutti, infatti, non può che rappresentare una piccola percentuale dei guadagni per molti locali, che non sono in grado di sostenere tutte le spese. Lilit Ambartsumyan, proprietaria del bar ristorante Shu-Shu Georgian, ha definito le misure come il “genocidio dei ristoranti”.
Il governo russo, nel frattempo, sta offrendo sussidi equivalenti al salario minimo nazionale (che si aggira intorno ai 150 €) alle imprese di piccole o medie dimensioni per aiutare a coprire parte degli stipendi dei dipendenti. Cifre che, come fa notare Ambartsumyan, “non sono assolutamente sufficienti” considerando il costo della vita a Mosca.