Durante il lockdown negli Usa gli Americani hanno definitivamente scoperto la “carne non carne”, aumentandone notevolmente il consumo.
In tutto il mondo la chiusura forzata della popolazione nella case, dovuta al Coronavirus, ha notevolmente cambiato le abitudini alimentari: in Italia, ad esempio, sono cresciute le vendite di frutta e verdura, il consumo di miele, di vino o quello di riso. Contemporaneamente, in America la situazione ha fatto aumentare i consumi di carne vegetale. Forse il principio alla base della spinta commerciale è lo stesso che ha aiutato Beyond Meat nell’espansione in Cina ai tempi del Coronavirus: una maggiore richiesta di stili alimentari sani e meat free.
Sta di fatto che le vendite di carne vegetale, nel periodo del lockdown per il Covid-19, in America sono schizzate del 264%. Merito anche, pare, di una filiera più semplice da tenere in piedi anche durante una pandemia: la produzione di carni sintetiche, infatti, è fortemente tecnologizzata e richiede l’impiego di molto meno personale umano rispetto all’allevamento, macellazione e vendita della carne “vera”. Questo, durante il Coronavirus, ha sicuramente aiutato la carne sintetica a essere concorrenziale sul mercato, e a diventare un’alternativa interessante per molti Americani che magari fino a ora non avevano ancora provato questo prodotto.
[Fonte: Focus]