Spostiamoci a Cossato, in provincia di Cuneo: qui il Prefetto ha fatto chiudere per 30 giorni due bar che avevano aderito a #ioapro per violazione delle norme anti Covid-19. Ma il giudice di pace ha deciso di riaprirli.
I locali in questione sono il Caffè Albesio e la Pasticceria Andra Bovo, entrambi aderenti all’iniziativa di protesta #ioapro. Tutto era cominciato il 30 aprile scorso. Il Caffè Albesio si era vito comminare una prima multa perché all’interno del locale erano presenti quattro persone (anche se l’avvocato sostiene che non stessero consumando) e per non aver rispettato l’obbligo di chiusura di 5 giorni per chi non rispetta la normativa anti Coronavirus.
La Pasticceria, invece, era stata sanzionata perché una donna stava mangiando nel dehors, luogo che non veniva considerato all’aperto.
A causa di queste violazioni, il Prefetto di Biella aveva infine disposto la chiusura di 30 giorni per i due locali. Solo che i titolari hanno deciso di metterci di mezzo gli avvocati e hanno portato l’ordinanza da un giudice di pace, Antonella d’Ettore. Questi ha deciso, così, di sospendere momentaneamente l’obbligo di chiusura.
Pare che il giudice abbia voluto accogliere la richiesta di sospensione presentata dall’avvocato Enrica Borgna in quanto ritiene fondata la motivazione di base. Tuttavia non ha ancora deciso nulla per quanto riguarda il ricorso che chiede l’annullamento dell’ordinanza del Prefetto: di questo si parlerà il prossimo 27 luglio.
L’avvocato ha spiegato che il primo obiettivo è stato raggiunto: i suoi clienti possono tornare ora a lavorare. Questa è la prima volta che, in Piemonte, un giudice di pace si esprime su una ordinanza che multa il mancato rispetto della normativa anti Coronavirus. E questo nonostante ci sia chi sostenga che il verbale di accertamento di una violazione delle norme anti Covid-19 non possa essere impugnato davanti a un giudice di pace, ma qui toccherebbe a un esperto giurista spiegare il busillis.
È lo stesso avvocato a spiegare le basi del suo ricorso: parla di infondatezza della normativa che viola l’articolo 3 della costituzione e il principio di uguaglianza. Adesso bisognerà aspettare luglio, però, per valutare se le motivazioni del ricorso siano fondate o meno.
L’avvocato ha poi ribadito che ha sempre consigliato ai clienti di rispettare la legge. Per tale motivo, quando è arrivata l’ordinanza del Prefetto, i locali hanno subito chiuso, almeno fino a quando il giudice di pace non ha dato il via libera alla riapertura.
Comunque sia, nonostante a Cossato in parecchi abbiano aderito a #ioapro, non si sono mai avuti episodi simili a quanto accaduto alla Torteria di Chivasso.