In questi giorni si continua a parlare e riparlare della legge contro la carne coltivata. Da una parte c’è il governo, con Lollobrigida che sostiene che lo ha fatto per noi italiani (beh, non per tutti, visto che il 55% degli italiani sarebbe a favore e vorrebbe avere l’opportunità di provarla senza essere obbligato ad andare all’estero… Ma aspetta, San Marino e il Vaticano non sono poi così distanti a dire il vero!), la Lega che si prende il merito di questa “battaglia storica” (eh? È vero che si parla di carne coltivata si parla da un po’, ma da qui a definirla “storica” ce ne passa), dall’altra c’è chi contesta questa legge e fa notare come rischia di farci incappare in una procedura d’infrazione da parte dell’UE. Ma cosa dice esattamente? Beh, una delle cose che dice è che non mangerete mai più hamburger vegetali.
Ma sappiamo cosa dice la legge contro la carne coltivata?
Il titolo esatto del DDL in questione è “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali”.
La legge vieta tutto praticamente: in pratica sono previste multe da 10mila a 60mila euro per chi commercia, produce o utilizza alimenti e mangimi che siano prodotti partendo da colture cellulari o anche da tessuti derivanti da animali vertebrati. Quindi qua in Italia non solo non possiamo produrla, ma non possiamo neanche importarla e non la potremo trovare nei nostri piatti.
Tali multe, poi, potranno arrivare fino al 10% del fatturato totale annuo realizzato nell’ultimo esercizio chiuso prima dell’accertamento della violazione, arrivando però a un massimo di 150mila euro.
Ma non finisce qui: il divieto è andato oltre. Da adesso sarà infatti vietato usare termini specifici della macelleria, della salumeria o della pescheria e i nomi tipici degli alimenti di origine animale per le denominazioni di prodotti a base di proteine vegetali. Semplificando vuol dire che quell’hamburger vegetale non potrà più essere chiamato hamburger vegetale, bisognerà trovargli dei nomi alternativi. Schiacciatina tondeggiante vegetale?
E le polpette di soia diventeranno palline di soia? La bistecca di tofu diventa mattonella di tofu? Con questa legge le aziende che producono alternative vegetali e vegane alla carne dovranno per forza di cose inventarsi dei nomi nuovi, modificando tutte le etichette. Questo perché le varie denominazioni hamburger, polpette o bistecca che, commercialmente parlando, solitamente si usano per i prodotti su base animale, non possono essere usati per i prodotti vegetali. O meglio: tali denominazioni possono essere usate solo quando il prodotto contenga soprattutto proteine animali.