Lutto nel mondo della cultura, non sono enogastronomica, italiana: è morto questa notte, all’età di 90 anni, Benito Nonino, fondatore della distilleria omonima e vero rivoluzionario del mondo della grappa divenuta, grazie al suo lungimirante operato, prodotto di qualità e diffuso in tutto il mondo. Nonino si è spento nella sua casa di Percoto in provincia di Udine, dove ha vissuto e fondato la sua attività.
La rivoluzione della grappa
È stata la sua idea di valorizzazione dei varietali dei vitigni a far evolvere la “sgnapa” da classica bevuta da osteria a prodotto di pregio e sinonimo della distillazione italiana nel mondo. Un’intuizione nata nel 1973 quando dai suoi alambicchi nacque la prima grappa monovitigno da uve Picolit. Un concetto, quello della “valorizzazione della civiltà contadina”, che è stato trasposto anche nel premio letterario ed enogastronomico concepito insieme alla moglie Giannola, che negli anni ha premiato anche cinque scrittori che avrebbero poi vinto il Nobel, in un percorso a cui le figlie e nipoti della dinastia Nonino stanno già dando continuità.
Il cordoglio di una regione
Non mancano gli attestati di stima da parte delle autorità della regione. Così lo ricorda Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine: “Benito Nonino è stato molto più di un imprenditore e un maestro della distillazione: è stato un simbolo di eccellenza e dedizione, capace di trasformare una tradizione familiare che ormai conta più di 125 anni di storia in un emblema di qualità riconosciuto a livello internazionale, elevando così l’immagine di tutto il Friuli Venezia Giulia, profondamente legato qual è e sarà al nome della famiglia Nonino, in tutto il mondo”. Un cordoglio a cui fa eco quello del presidente della regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga: “Un fulgido esempio di impegno, sacrificio, caparbietà e creatività nel lavoro e nell’impresa, principi e valori che incarnano l’orgoglio della nostra terra. Ha avuto anche il grande merito di saper unire i valori dell’attaccamento alla famiglia, del lavoro e dell’impresa a quelli della valorizzazione della cultura”.