Cosa c’è di vero nella “sindrome” che su TikTok sconsiglia di mangiare pasta e riso riscaldati

La pasta e il riso riscaldati possono portare alla morte? Beh, ni. TikTok suona l'allarme: vi spieghiamo cosa dice la scienza.

Cosa c’è di vero nella “sindrome” che su TikTok sconsiglia di mangiare pasta e riso riscaldati

TikTok la chiama “sindrome del riso cotto”, ma è nota al sottoscritto anche e soprattutto come “la mia cena 6 giorni su 7”. Di che si tratta? Semplice: dell’ennesima volta in cui TikTok stimola intense e produttive conversazioni relative alla sicurezza alimentare. Al banco degli imputati, come avrete intuito, pasta e riso riscaldati.

Attenzione, però: a questo giro non si tratta della consueta trovata più o meno stravagante per colorare la vetrina dei social. Siamo nel 2008, e la rivista scientifica Journal of Clinical Microbiology racconta della morte di uno studente di Bruxelles in seguito al consumo di un piatto di spaghetti già pronti che aveva cucinato cinque giorni prima.

La “sindrome” di TikTok e il fondo di verità

riso

I sedicenti medici da social media non hanno perso tempo a sensazionalizzare la storia. Guai a far scaldare la pasta o il riso, potresti perdere la vita! La prova a sostegno della loro tesi, come accennato, è la triste vicenda dello studente citato nelle righe precedenti. A proposito: ma che gli è successo?

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La lettura degli esperti (quelli veri: non quelli che rimandano al link in bio per il corso sulla personal finance) è che si sia trattato di un‘intossicazione alimentare causata dal batterio Bacillus cereus. Si tratta di un organismo comunemente riscontrabile nel terreno e negli alimenti amidacei (come il riso e la pasta, per l’appunto), e che nella sua forma dormiente è pressoché innocuo. La cottura, però, lo “risveglia”.

Una volta cotte le spore possono germinare, attivarsi e creare tossine. “Le spore dell’organismo germinano in risposta al calore della cottura“, ha spiegato il dottor Donald Schaffner, professore e specialista in scienze alimentari alla Rutgers University. “Una volta che l’organismo raggiunge concentrazioni relativamente elevate può causare malattie attraverso l’infezione o la formazione di una tossina termostabile”. Vien da sé: una volta ingerita la tossina iniziano i problemi. Fortunatamente c’è un trucco.

Le spore prendono a germinare quando il cibo rimane a una temperatura compresa tra i quattro e i sessanta gradi Celsius. “Per evitare la crescita di batteri” – ha proseguito l’esperto – “si consiglia di mantenere gli alimenti fuori da questo intervallo di temperatura per più di quattro ore”. Insomma, ci piace credere che abbiate già intuito il modo per sventare la “sindrome” tanto paventata da TikTok: usate il frigorifero.