Alla fine in Germania è stato deciso un nuovo lockdown nella zona interessata dal focolaio di Coronavirus scoppiato all’interno di un matattoio. Le autorità avevano già ipotizzato una nuova chiusura, nel caso in cui l’epidemia non fosse rientrata velocemente sotto controllo.
Il governo regionale della zona del Nord Reno Westfalia aveva già deciso di emettere un ordine di quarantena per tutti i 6.500 lavoratori e dirigenti dell’impianto dell’azienda Toennies a Rheda-Wiedenbrueck, ma evidentemente non è stato sufficiente. I contagi sono infatti saliti a 1.535 casi registrati, e il presidente del Land Armin Laschet ha dunque imposto una chiusura dell’intera regione, la prima in Germania dopo l’allentamento delle misure di sicurezza. La principale preoccupazione di Laschet, infatti, era una possibile ulteriore estensione del contagio, visto che molti dei dipendenti del mattatoio sono pendolari e provengono da diverse città della Vestfalia, con il rischio, qualora fossero stati positivi, di diffondere su una rete più larga il contagio.
Come è ormai tipico del Coronavirus, l’infezione è dilagata rapidamente: solo il 17 giugno i dipendenti del mattatoio trovati positivi erano 657, e nel giro di pochi giorni sono aumentati esponenzialmente, costringendo le autorità a una chiusura dapprima graduale (asili e scuole) e poi collettiva di tutta la zona.
[Fonte: Open]