Ancora un focolaio di Coronavirus in un impianto di lavorazione delle carni, questa volta nel Modenese. Si allarga, in Europa come in Italia (ma anche nel mondo) la casistica di focolai più o meno estesi della pandemia che ha sconvolto il 2020 legati a macelli e luoghi dove si lavora la carne. Dopo il caso tedesco che ha portato al lockdown, e i focolai nelle aziende brasiliane, anche l’Italia registra situazioni di contagi legate ai macelli.
Episodi che hanno destato preoccupazione, facendo intendere che ci potesse essere una correlazione tra la possibilità di contagio e i luoghi dove si lavora la carne. Correlazione effettivamente esistente, dicono alcuni esperti, e dovuta per lo più alle condizioni di freddo e umidità che generalmente caratterizzano le celle frigo e gli ambienti dove si conservano le carni. Ma c’è anche chi, per alcuni casi nel mondo, pone anche il problema delle condizioni di salute e di sicurezza tenute negli impianti di lavorazione di prodotti alimentari.
Il nuovo focolaio dell’Emilia Romagna è legato a un gruppo specializzato nella lavorazione della carne di Castelnuovo Rangone, e conta sette casi. Quattro delle persone contagiate appartengono allo stesso nucleo familiare, mentre altri tre sono persone impiegate all’interno dell’azienda. La Gazzetta di Modena, che ha riportato la notizia del nuovo focolaio modenese, racconta anche di come siano scattate le operazioni di screening tra le persone che gravitano intorno all’azienda, con circa trenta tamponi eseguiti finora.
[Fonte: La Gazzetta di Modena]