I consumi crollano a picco causa Covid: 130 i miliardi di spesa persa nel 2020 per effetto della pandemia, a cui si aggiunge una perdita di 1,5 milioni di posti di lavoro nei servizi di mercato. È quanto emerge dal rapporto dell’Ufficio studi di Confcommercio, che parla della “prima grande crisi del terziario di mercato”.
Dei 130 miliardi di consumi andati in fumo, oltre l’80% (una cifra pari a circa 107 miliardi) è stato perso nei quattro settori più colpiti: abbigliamento e calzature, trasporti, ricreazione, spettacoli e cultura e alberghi e pubblici esercizi.
Una flessione senza precedenti nella storia economica contemporanea del nostro paese, che ha sempre potuto contare – fino all’epocale cambiamento del 2020 – sui servizi di mercato per un importante contributo al Pil. Oggi invece il complesso dei servizi di mercato fa improvisamente registrare una perdita del 9,6%. A perdere di più sono la filiera turistica (-40,1% per i servizi di alloggio e ristorazione), il settore delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento (-27%) e i i trasporti (-17,1%). Riesce invece a tenere il segmento del commercio che, grazie all’andamento positivo del comparto alimentare, fa registrare “solo” un -7,3%.
“Per la prima volta nella storia economica del nostro Paese il terziario di mercato subisce una flessione drammaticamente pesante”, spiega il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. “Occorre, quindi, che il Piano nazionale di ripresa e resilienza dedichi maggiore attenzione e maggiori risorse a sostegno del terziario perché senza queste imprese non c’è ricostruzione, non c’è rilancio”.
[Fonte: Ansa]