Fipe-Confcommercio lancia il nuovo allarme: con il nuovo Dpcm che entrerà in vigore domani e che inasprirà le misure restrittive anti Coronavirus, ecco che si avrà il blocco del 27% dei pubblici esercizi, con relativo danno economico.
Il nuovo Dpcm (quello delle zone colorate per intenderci) aggraverà i problemi di un settore che era già allo stremo. Fino al 4 dicembre nelle regioni rosse dove si avranno le restrizioni maggiori, è prevista la sospensione dell’attività di 90mila pubblici esercizi, corrispondenti al 27% del totale. Il che vuol dire 1,6 miliardi di euro di consumi in meno e anche 306mila lavoratori che dovranno stare a casa.
Fipe-Confcommercio ha ricordato che la situazione economica dei pubblici esercizi era già drammatica prima dell’ultimo provvedimento: si parla di 10mila imprese in meno fra marzo e ottobre 2020 rispetto all’anno passato.
Per questo motivo è importante che il Governo aumenti le risorse del decreto Ristori per fronteggiare le inevitabili criticità che sorgeranno sia nelle zone rosse che nelle zone arancioni. Inoltre è fondamentale stipulare un patto con le banche. Questo perché al momento i pubblici esercizi vengono considerati come poco affidabili e questo fa sì che vengano a mancare anche le misure di sostegno al credito volute dal Governo. Serve liquidità immediata.