Sta facendo discutere il nuovo documento di prevenzione contro il Coronavirus rilasciato da Iss-Inail: fra i consigli c’è quello di mantenere una distanza di due metri quando si mangia.
Il nuovo documento parla di diverse tematiche: si va da quando vaccinae un positivo alla Covid-19 (unica dose ad almeno 3 mesi dall’infezione ed entro i sei mesi dalla medesima), al fatto che anche i vaccinati debbano stare in quarantena se venuti a contatto con un soggetto positivo (10 giorni con test antigenico o molecolare negativo o 14 giorni dall’esposizione) o che i vaccinati abbiano comunque un rischio, seppure basso, di potersi infettare (in virtù del fatto che nessuna vaccinazione è efficace al 100% e che non si sa ancora quando duri la protezione anticorpale).
Quello che a noi interessa di più, però, sono le raccomandazioni relative al fatto che in tutte le situazioni in cui debba essere tolta la mascherina, si rimanga a due metri di distanza dalle altre persone. Se è vero che le norme di distanziamento parlano di un metro, questo vale se si indossa la mascherina. Se non la si porta, bisogna stare ad almeno due metri, soprattutto perché le varianti sono maggiormente infettive.
Questo vuol dire che quando si mangia, momento in cui per forza di cose si è obbligati ad abbassare la mascherina, bisognerebbe stare a due metri di distanza. Il che genera qualche piccolissimo problema organizzativo. Di sicuro non tutti in casa possiamo permetterci un tavolo lungo in stile casa reale inglese, con commensali seduti a un capo e all’altro della tavolata come se fossero regnanti di altri tempi.
E il problema sorge anche per i piccoli locali e ristoranti: già bisogna distanziare i tavoli, ma garantire anche due metri di distanza fra i commensali diventa impossibile da mettere in pratica.