Torniamo a parlare di Coronavirus: la Coldiretti ha chiesto che vengano fatti i tampini ai lavoratori che arrivano dall’estero in modo da riuscire a procedere alla vendemmia e alla raccolta delle mele in sicurezza.
In realtà la cosa avviene già in Trentino Alto Adige: i lavoratori stranieri che arrivano in Italia per lavorare nei campi saranno sottoposti a tampone. Così Coldiretti ha chiesto che tale protocollo venga esteso a tutte le regioni in modo da permettere che si inizi subito, una volta ottenuto l’esito del tampone, a raccogliere la frutta stagionale e a procedere con la vendemmia.
La vendemmia in realtà è già iniziata con la raccolta delle uve Pinot e Chardonnay. Si proseguirà poi a settembre e ottobre con le uve rosse Nebbiolo, Montepulciano e Sangiovese e si finirà a novembre con le uve di Aglianico e Nerello.
Si conta che sui circa 658mila ettari di terreno coltivati a livello nazionale, lavorino quasi 180mila lavoratori stagionale. Molti di essi sono lavoratori stranieri che arrivano in Italia proprio per fornire la manodopera necessaria. Il problema è che, adesso, con le restrizioni legate al Coronavirus, questa manodopera straniera scarseggia.
Le richieste di Coldiretti, tuttavia, non sono certo finite qui: bisogna permettere a studenti, pensionati e disoccupati (anche a chi ha perso il lavoro a causa dell’epidemia da Coronavirus) di poter lavorare nei campi tramite la semplificazione dei voucher agricoli. Considerando l’alto numero di disoccupati e le persone in cassa integrazione in difficoltà economiche, Coldiretti spinge affinché il Governo si decida a sbloccare la situazione dei voucher.