La paura del Coronavirus rischia di mettere in crisi anche il nostro commercio: è stata ad esempio bloccata l’esportazione di riso vercellese in Cina. A denunciarlo è l’Airi, l’Associazione industrie risiere italiane, che rappresenta 35 industrie risiere italiane. Già da qualche anno, infatti, alcune aziende del vercellese avevano avviato un fiorente commercio del loro riso nei confronti della Cina, con un bacino stimato all’incirca intorno ai 50 milioni di consumatori orientali.
Tuttavia l’emergenza da Coronavirus – come rende noto il presidente dell’Airi Mario Francese – ha costretto le realtà aziendali coinvolte a bloccare tutto. “Tutto si è fermato a causa del virus”, commenta Francese, come riporta l’edizione vercellese de La Stampa. “A questo punto sarà il 2021 l’anno in cui vedremo aprirsi il mercato cinese al riso italiano da risotto e ai derivati”.
Un anno sfortunato dunque per le esortazioni di riso che, spiega Mario Francese, erano già state messe in crisi dalla Brexit, che rischia di pregiudicare parte dell’export del prodotto introducendo un dazio di 145 euro a tonnellata, che sarebbe una bella stangata per le 48mila tonnellate di riso tondo, le circa 15.000 tonnellate di risi tradizionali italiani e le 7.000 tonnellate di Indica che l’Italia esporta oltremanica.
[Fonte: La Stampa]