Parlando della seconda ondata di Coronavirus, l’Assitol ha voluto rassicurare tutti: il lievito non mancherà sugli scaffali, quindi basta fare scorte. A diramare questo consiglio è stato il Gruppo Lievito di Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia.
E’ praticamente inutile dare l’assalto ai supermercati e fare scorte: il lievito sarà presente sia nei supermercati che nei negozi (anche se Esselunga ha già cominciato a razionarlo).
Paolo Grechi, presidenti degli imprenditori del settore, ha spiegato che hanno lavorato a ritmi intensi per tutto l’anno e così continueranno anche nel corso dei prossimi mesi, in modo da garantire il corretto approvvigionamento di lievito sugli scaffali. Questo sempre che non si assista alla corsa folle al lievito come durante la prima ondata: ricordate tutte quelle massaie che si vantavano di aver comprato chili di lievito (per farne che, poi? Manco una panetteria ne usava così tanto) o che entravano più volte nei negozi con abiti diversi per poter comprare sempre nuovi panetti di lievito visto che gli acquisti erano stati razionati a tot panetti a persona?
Comunque sia, il processo di produzione del lievito è del tutto naturale: il Saccharomyces cerevisiae nasce da un procedimento che ha alla sua base il melasso da zucchero. In pratica il lievito viene “coltivato”, non viene creato, motivo per cui ha dei precisi tempi di produzione che non possono essere accorciati più di tanto.
Il problema della sua produzione, oltre all’incetta insensata che ha mandato il lievito in esaurimento sugli scaffali, è il reperimento del melasso da zucchero: con il blocco delle movimentazioni a causa della pandemia, non sempre è facile trovare la materia prima. Inoltre il settore è assai preoccupato dal fatto che la Commissione Europea vorrebbe introdurre il melasso fra i biocarburanti avanzati nell’ambito delle energie rinnovabili post-2020: il melasso verrebbe così usato per produrre bioetanolo, sottraendo così ulteriormente materia prima per produrre il lievito.