Se ce l’avessero raccontato qualche tempo fa, non ci avremmo creduto. Avremmo pensato tutt’al più alla trama di un film (avete mai visto Io sono leggenda con Will Smith?). Da una settimana, invece, con risvolti per fortuna meno gravi rispetto a quelli della pellicola americana, l’Italia somiglia a un campo da guerra, causa Coronavirus. Ma per fortuna da Codogno e dai comuni lombardi in quarantena, arrivano storie di resilienza e coraggio, come quella dello chef che prepara il pane per gli anziani e le famiglie in difficoltà.
E ancora, c’è il volontario che apre “Radiocodogno” per informare la comunità, la maestra di zumba che trasmette le lezioni online per consentire a tutti di seguire il corso da casa, la mamma che inventa la filastrocca per raccontare al figlio che cosa sta accadendo, la bimba che lo vede come un mostro verde da sconfiggere.
Nei dieci comuni del focolaio, la vita ai tempi del Coronavirus può diventare un periodo di arricchimento, perché, spesso – vale per la comunità, ma anche per se stessi – ogni momento buio è un’ occasione che aiuta a riscoprire le proprie risorse. Codogno non si spaventa né dei militari fermi ai varchi né di un hinterland in cui si fa fatica a distinguere i volti coperti dalle mascherine.
Rudy Tagliaferro è lo chef del ristorante Bollicine che, venerdì scorso, si è ritrovato con settanta chili di pasta per la pizza già pronti per il fine settimana, ma che nessuno avrebbe mai potuto mangiare. Il suo ristorante, come gli altri della zona, è stato chiuso per l’emergenza sanitaria. “Mi sono offerto di preparare il pane e portarlo a casa degli anziani, che non possono uscire a fare la spesa. E delle famiglie più in difficoltà: per tanti, sai, la coperta era corta già prima della quarantena, figuriamoci ora”, ha dichiarato.
Intelligente anche l’idea di Carla Rancati di Casalpusterlengo, che ha 2 figli di 10 e 2 anni. “Era già tutto pronto per il carnevale: i vestiti cuciti in casa per tutta la famiglia, i giochi e le trombette. Così abbiamo deciso di fare una festa in maschera a numero chiuso – commenta la donna – ed ecco che i bambini si sono trasformati in Leonardo Da Vinci e la Monnalisa e la casa si è riempita di coloratissimi coriandoli, come ogni Martedì Grasso che si rispetti. Si sono divertiti un sacco e hanno anche videochiamato i compagni di scuola e i nonni”. E’ fondamentale, dunque, aiutare i bambini a esorcizzare la paura. Così c’è chi ha lanciato un concorso di disegno per i più piccoli che saranno premiati per la loro creatività.
Fonte: La Stampa