Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. Sta facendo discutere, nelle ultime ore, la prima sagra della carne di cavallo svoltasi lo scorso fine settimana a Corato, comune in provincia di Bari. La cosiddetta pietra dello scandalo, come avrete già probabilmente intuito, è nel titolo stesso dell’appuntamento: gli animalisti, dell’idea che il cavallo non possa essere considerato animale destinato al consumo, hanno preso a opporsi alla manifestazione chiedendone l’annullamento.
Immaginiamo che se gli animali in questione fossero stati mucche o maiali il rumore mediatico sarebbe stato pressoché nullo. E badate bene, il nostro non vuole certo essere esercizio di benaltrismo: più semplicemente ci chiediamo per quale motivo ci si scandalizzi per il consumo di carne di cavallo ma si taccia per quello di mucca o di maiale, per l’appunto, quando si tratta, anche e soprattutto in questi ultimi due casi, di animali notoriamente in grado di avvertire sofferenza, angoscia, terrore. Checché ne dica il ministro dell’Agricoltura, beninteso.
Corato tra le proteste degli animalisti e le risposte del sindaco
“Si tenta di normalizzare e persino ufficializzare un atto che vede la netta contrarietà della maggioranza degli italiani” ha spiegato Sonny Richichi, presidente nazionale della Italian Horse Protection Onlus, in una breve dichiarazione al Corriere del Mezzogiorno ” per i quali i cavalli sono animali d’affezione che non devono essere uccisi né tantomeno mangiati. Il problema è che l’ordinamento normativo italiano va in senso opposto e continua a considerare i cavalli animali da reddito”.
Vale la pena notare, arrivati a questo punto, che l’Italia è di fatto il primo Paese europeo per consumo di carne di cavallo, che la Puglia è medaglia d’oro nel contesto nazionale e che nel caso di Corato, ancora più nel particolare, sia opportuno parlare di vera e propria tradizione. La sagra della carne di cavallo, come accennato in apertura, è dunque nata nel segno della polemica: “La sagra però non è esaltazione della macellazione dei cavalli” ha spiegato il sindaco Corrado De Benedittis a Corato Live, “ma è la sagra delle tipicità culinarie del territorio che hanno un riferimento importante nella carne di cavallo. Come la mortadella a Parma”.
È infine bene sottolineare che lo stesso De Benedittis si è detto disponibile ad ascoltare le dimostranze animaliste: “La sensibilità animalista merita rispetto, conoscenza e interlocuzione anche da parte delle Istituzioni” ha spiegato il primo cittadino di Corato. “Fin d’ora do la mia disponibilità a organizzare un convegno sull’antispecismo e sulle culture vegetariana e vegana, nell’ottica della conoscenza e del pluralismo culturale”.