È una crisi senza precedenti quella che sta affrontando il Consorzio del Prosciutto di Parma, con un drastico calo dei consumi e una perdita di almeno il 30% del fatturato.
Come molti altri prodotti di qualità, anche il prosciutto di Parma lamenta una grossa difficoltà nelle vendite. Colpa del calo dei consumi dei turisti, ad esempio, ma anche della chiusura del comparto ristorazione. C’è poi il lato relativo alle esportazioni, anch’esse messe in crisi dalla situazione contingente.
Insomma: non un momento facile per i prodotti di grande qualità che rappresentano l’eccellenza della produzione italiana. Se alcuni prodotti (pasta, riso, farina) sono stati riscoperti dagli Italiani durante il lockdown, meno bene è generalmente andata per le produzioni di pregio. “ È indubbio che il tutto trae origine principalmente dal calo delle vendite in Italia, di circa 35%, e dalla riduzione di almeno il 30% delle nostre esportazioni”, spiega il Consorzio del Prosciutto di Parma a Repubblica.
La situazione è così grave che alcune aziende consorziate hanno dovuto chiedere, per la prima volta nella loro storia, la cassa integrazione per i dipendenti. Ora – lamenta il Consorzio – le cantine sono piene di prodotto invenduto, e le mancate vendite si ripercuotono a catena sull’intera filiera.
[Fonte: Repubblica Parma]