Se il gelato artigianale sta vivendo un momento di crisi la colpa è del Coronavirus, che ha frenato i consumi da parte dei turisti stranieri. E chi l’avrebbe detto, che erano loro più degli Italiani, a sostenere il mercato di uno dei prodotti più caratteristici del Bel Paese? Secondo le stime della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) i consumi di gelato si sono ridotti del 10-15%, proprio a causa dell’assenza di turisti extraeuropei.
Non è bastata a garantire la stabilità dei consumi la maggiore richiesta di gelato durante in lockdown. Gli Italiani, in quei mesi che sembrano ormai lontani, si sono spesso regalati una coccola dolce, ricorrendo al gelato in versione delivery.
Giusto per fare un esempio, secondo Glovo, è il gelato la categoria alimentare cresciuta maggiormente nel periodo in cui l’Italia è tata costretta in casa, con un aumento dell’180%. Un incremento, però, che non è bastato, almeno non del tutto: alla prova dell’estate il mercato del gelato artigianale risente dell’assenza di turisti internazionali. E non è un mercato da poco: il giro d’affari delle gelaterie italiane – sempre secondo il Fipe – vale 4,2 miliardi di euro e garantisce 74mila posti di lavoro.
Resta dunque da sperare che i gusti estivi conquistino definitivamente il cuore degli Italiani, risollevando le sorti del settore: in questa strana stagione vacanziera, il must del gelato è salutista: alla frutta e con prodotti genuini.
[Fonte: Il Corriere della Sera]