Crescono i consumi del pesce fresco e delle bollicine in Italia, almeno secondo il panel Ismea-Nielsen, che riassume il carrello della spesa nazionale nel primo trimestre 2021.
Rispettivamente, i consumi di pesce e di vino frizzante sono aumentati rispettivamente del 21% e del 55%, mostrando ancora una tendenza alla coccola gastronomica domestica. Come a dire che gli Italiani non hanno voluto rinunciare alle cenette: se i ristoranti sono rimasti chiusi o quasi, allora eccoci improvvisare una spaghettata alle vongole a casa, dopo mesi passati a panificare e a fare razzia di lievito.
In generale, dall’analisi del primo trimestre di consumi di questo nuovo anno di pandemia, si riscontra una crescita dei prodotti reschi sfusi rispetto ai confezionati (+2,5%) e delle bevande, che crescono dieci volte rispetto ai generi alimentari (+13% contro +1,7%).
Ripresa anche per il comparto dei proteici di origine animale, che fa segnare un aumento del +1,3% per le carni e del +4,2% per i salumi . Anche Ismea legge questi dati di consumo considerandoli ancora molto legati al contesto social della pandemia e delle chiusure intermittenti, spiegando che crescono soprattutto quei prodotti che servono a compensare le privazioni, “facendo volare non solo gli spumanti, ma anche vino, birra e in generale tutta la categoria degli apertivi”.
[Fonte: Ansa Terra e Gusto]