Conserve Italia sta adocchiando il Gruppo Cavicchi, già collassato sotto il peso dei fallimenti: stando a quanto lasciato trapelare il gruppo conserviero, uno dei più prominenti del Vecchio Continente, si starebbe avvicinando a grandi passi verso la conclusione dell’affare in seguito a una prima asta risolta in un nulla di fatto proponendo un’offerta minima fissata a 7,5 milioni di Euro. È importante notare, rimanendo in questo contesto, che di fatto le offerte di acquisto dovranno necessariamente essere presentata entro le ore 12 del 31 gennaio dell’anno in corso, in modo tale che possano arrivare all’esame delle offerte il giorno 1 febbraio davanti al giudice delegato ai fallimenti del tribunale di Ferrara Anna Ghedini.
Conserve Italia e Gruppo Cavicchi: quali sono le aziende in gioco?
Si tratta, in ogni caso, di un’operazione relativamente complessa che di fatto coinvolge più firme: in gioco ci sono infatti le tre aziende che facevano capo al gruppo Cavicchi nel Centese, tra XII Morelli e Casumaro, frazioni del comune di Cento nel territorio della provincia di Ferrara che rappresentavano lavoro e reddito per più di 150 addetti a ogni stagione del pomodoro.
Si tratta della Opoe di Dodici morelli, ossia Organizzazione produttori ortofrutticoli Europa, specializzata di fatto nella lavorazione del pomodoro al fine di produrre polpe, passate, semi concentrati e anche sughi pronti; oltre a Italian food Factory e Cento food srl. Tutte e tre le imprese, come brevemente accennato in precedenza, sono da considerarsi come parte del pacchetto di vendita del ramo d’azienda in cui sono stati unificati i rispettivi fallimenti.
È importante notare, nella fattispecie di Opoe, che se Conserve Italia dovesse di fatto riuscire ad aggiudicarsi l’azienda si tratterebbe di una specie di continuità nella sua gestione, in quanto un anno fa circa la cooperativa decise di sottoscrivere i documenti per accollarsi per due anni il contratto di affitto in modo da consentire lo svolgimento delle campagne 2021 e 2022 del pomodoro. La mossa, naturalmente, aveva permesso di salvaguardare sia gli agricoltori del territorio che di fatto conferiscono il prodotto che i circa 120 addetti già impegnati nel sito.
Come abbiamo anticipato in apertura un primo tentativo di asta pubblica è stato effettuato durante il mese di ottobre, ma l’asta andò deserta per più di 8,2 milioni di euro. Al momento, invece, l’offerta minima è abbassata a 7,5. “In assenza di ulteriori offerte, l’azienda verrà aggiudicata a Conserve Italia” si legge nell’atto giudiziario dell’avviso di vendita. Tuttavia, se altre aziende dovessero presentare le rispettive offerte, “la gara si svolgerà tra i vari offerenti”.