Il Concorso Pascolo e Alpeggio Italiano spegne la sua prima candelina: la prima edizione, annunciata nelle ultime ore dall’Associazione Pastorizia in Festival in collaborazione con l’esperto di tecnica casearia Michele Grassi, e con Ruminantia e Dissapore in qualità di media partner, si svolgerà durante il mese di ottobre in quel di Picnisco, paese situato alle porte del Parco Nazionale Abruzzo – Lazio – Molise in cui viene prodotto l’omonimo Pecorino DOP.
Protagonisti indiscussi della kermesse saranno i cosiddetti formaggi naturali, prodotti che impostano la propria ricetta secondo la rigida osservanza di tre soli ingredienti – latte crudo, sale e caglio. Si tratta, in altre parole, di produzioni che tuttora si impegnano per mantenere un solido legame di rispetto con il territorio, gli animali e il lavoro dello stesso casaro.
Concorso Pascolo e Alpeggio Italiano: tutti i dettagli della prima edizione
L’obiettivo della prima edizione del Concorso Pascolo e Alpeggio Italiano è quello, come accennato in apertura di articolo, di valorizzare e premiare i formaggi italiani prodotti da aziende, aziende agricole e caseifici che si impegnano nella pratica di trasformazione del latte da animali allevati allo stato brado o semibrado, allevati per di più in maniera esclusiva nei pascoli o, diversamente, negli alpeggi.
Affinché i formaggi vengano ammessi alla competizione è necessario che siano lavorati a lette crudo (poco importa, di fatto, se di capra, di pecora, di vacca o di natura mista), senza che siano inoculati fermenti selezionati di alcun tipo, comprese le varianti autoctone, in quanto questo comporterebbe, secondo le regole del concorso, “rinunciare a quel legame animale-latte-territorio e andare verso una produzione standardizzata, dove la microflora di un formaggio è creata in laboratorio anziché dall’ecosistema e penalizzare così il lavoro dei casari/pastori”.
È bene notare, per di più, che al Concorso Pascolo e Alpeggio Italiano potranno essere ammessi formaggi con lattoinnesto, sieroinnesto o scottainnesto; e che la naturalità dei campioni in gara dovrà essere per di più garantita dall’utilizzo di caglio di esclusiva origine animale o vegetale (non sono ammessi, a scampo di fraintendimenti, quelli con coagulante microbico o fungino). Allo stesso modo saranno consentiti, per quanto concerne la cappatura dei formaggi, solamente prodotti a base di olio, aceto, pomodoro e altre sostanze naturali utilizzate per tradizione.
Importante sottolineare, infine, che saranno esclusi dal concorso i formaggi che hanno maturazione inferiore ai 60 giorni (ad eccezione di quelli a coagulazione lattica, ammessi fra 20 e 45 giorni); mentre tra i requisiti si segnala ancora la produzione e stagionatura in azienda.
Tre i premi previsti: il Premio “Pascolo e alpeggio italiano” al formaggio con il punteggio più alto, assegnato da una giuria composta da Maestri Assaggiatori Onaf in base alla scheda ufficiale Onaf; il Premio “Speciale Stampa” assegnato da giornalisti della stampa nazionale chiamati a valutare i formaggi che hanno ricevuto l’eccellenza dai Maestri Assaggiatori Onaf; e il Premio della critica “Frasca di legno” al miglior formaggio italiano a latte crudo del pascolo/alpeggio, in linea con le finalità del concorso e di Pastorizia in Festival, assegnato da un gruppo di esperti, professionisti del settore caseario, invitati dalla Commissione scientifica.
Ancora qualche riga di norme operative – la domanda di iscrizione al concorso, accompagnata dalla scheda tecnologica, dovrà essere inviata all’indirizzo info@pastoriziainfestival.it entro e non oltre il 15 settembre 2023.