Polemiche in un Conad di Reggio Emilia per il whisky “Cosa Nostra” a forma di mitra esposto sugli scaffali. Tutto è avvenuto nel Conad Le Vele di viale Regina Margherita: qui alcuni clienti hanno subito notato quel whisky scozzese dalla forma e dal nome “particolare”, segnalando così al box informazioni quanto fosse inopportuno quel nome.
Le foto del whisky sono poi arrivare a Dario De Lucia, consigliere comunale, il quale ha denunciato la cosa. Paola Rondanini, direttrice del punto vendita, ha subito sottolineato che, appena venuta a sapere della cosa, ha rimosso la bottiglia incriminata dagli scaffali.
E ha poi spiegato cosa sia successo. La loro attività deve gestire 18mila articoli e quando hanno ordinato la bottiglia in questione non c’era allegata la foto, ma solo un codice. Quando poi è stata esposta sugli scaffali, ammette di non aver avuto la prontezza di riflessi per capire quanto fosse inopportuna quella bottiglia. Così il Conad in questione, una volta ricevuti i reclami dei clienti, ha subito provveduto a rimuoverla.
Rimane ora da chiarire quanto sia lecito vendere un prodotto simile: come è possibile che sia stata autorizzata l’immissione sul mercato di un marchio che fa chiaramente riferimento alla criminalità organizzata? Se andate a cercare, il prodotto lo trovate tranquillamente in vendita anche su Amazon e eBay. A discolpa del Conad, poi, bisogna però dire che la descrizione che si trova sul web del prodotto risulta essere leggermente ingannevole. Infatti recita: “Una replica della Tommy Gun vintage che è stata usata nel corso del 1920, l’epoca dei boss mafiosi leggendari come Al Capone e Lucky Luciano”. Quindi anche se l’avessero letta, non avrebbero potuto capire a cosa andavano incontro.
Il whisky, probabilmente, è stato messo in commercio pensando alla “Cosa Nostra statunitense”, quella frutto di Hollywood e del connubio Italia-Mafia che si vede nei film americani. Solo che mettere in vendita un prodotto del genere a Reggio Emilia, città della Resistenza e dove si è tenuto un famoso processo contro la ‘ndrangheta, ecco che risulta inopportuno.
[Crediti Foto | Amazon]