Un tassello fuori posto è sufficiente a cambiare un intero ecosistema. A rendere curiosa la vicenda del Parco Nazionale delle Carlsbad Caverns, nel New Mexico, è che il “tassello” in questione è un banale sacchetto di patatine, evidentemente dimenticato (o abbandonato) da un turista ignaro del peso delle sue azioni.
Questa, almeno, è la – condivisibilissima – lettura proposta dai ranger del Parco: qualcuno, per distrazione o malizia, ha perso il sacchetto in questione mentre esplorava le grotte. I ranger, così, si sono fondamentalmente trovati a dovere organizzare una particolare operazione di salvataggio. Il soggetto da trarre in salvo? Il sacchetto, per l’appunto.
L’impatto del sacchetto sull’ecosistema
Atto intenzionale o meno, le conseguenze sul Parco sono le stesse. “Vogliamo credere che si sia trattato di un gesto incidentale” si legge in un comunicato stampa diffuso sui canali social dai ranger. “Ma per l’ecosistema della grotta ha avuto un impatto enorme“. Ma com’è possibile che qualcosa di così apparentemente insignificante possa scatenare delle tali conseguenze?
“Il mais processato, ammorbidito dall’umidità della grotta, ha formato l’ambiente perfetto per ospitare vita microbica e funghi” si legge ancora nel comunicato stampa in questione. “Grilli delle caverne, acari, ragni e mosche presto si organizzano in una rete alimentare temporanea, disperdendo le sostanze nutritive nella grotta e nelle formazioni circostanti. Le muffe si diffondono più in alto sulle superfici vicine, fruttificano, muoiono e cominciano a puzzare. E il ciclo continua”.
Se nessuno fosse intervenuto, il problema avrebbe potuto evolversi fino a un punto di non ritorno. E badate bene: l’ecosistema è già stato irrimediabilmente modificato. “I ranger hanno trascorso venti minuti rimuovendo attentamente i detriti e le muffe estranei dalle superfici della grotta” continua la dichiarazione. Alcuni membri di questo fugace ecosistema vivono nelle caverne, ma una buona parte della vita microbica e delle muffe sono organismi estranei”.