Come le microplastiche potrebbero aumentare la fame nel mondo

Le microplastiche non rappresentano un pericolo solo per gli animali (esseri umani compresi), ma anche per le piante e, quindi, di nuovo per noi.

Come le microplastiche potrebbero aumentare la fame nel mondo

Difficile ormai sfuggire alle microplastiche, pericolose particelle che ritroviamo ovunque, persino nelle bustine del tè. Questi “rimasugli” di imballaggi e prodotti simili finiscono nel cibo che mangiamo, addentrandosi nell’organismo dell’essere umano e di altri animali. Ma i rischi non finiscono qui. Un recente studio portato avanti da un team di ricerca prevalentemente dell’Università di Nanjing, in Cina, ha evidenziato un altro nocivo rapporto di causa-effetto che incide sulla capacità delle piante di svolgere la fotosintesi – e quindi, in definitiva, di svilupparsi. Senza i raccolti, milioni di persone si trovano ad affrontare la minaccia della fame.

Meno microplastiche, più raccolti

microplastiche

L’articolo scientifico, pubblicato sulla rivista PNAS, parla di inquinamento da microplastiche onnipresenti, un inquinamento che, sulla base dei 3.286 punti dati analizzati, conduce a una notevole diminuzione della fotosintesi di piante terrestri, alghe marine e alghe d’acqua dolce, organismi essenziali in varie forme per la nostra sopravvivenza e sostentamento.

L’esposizione alle microplastiche riduce il contenuto di clorofilla nelle piante, con risultato finale un calo dei raccolti terrestri compreso all’incirca tra 109 e 360 milioni di tonnellate, pari a circa 1-24 milioni di tonnellate in ambito marino. Ma c’è una buona notizia (almeno sulla carta).

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Riducendo del 13% i livelli mondiali di microplastiche, queste stesse perdite di raccolto potrebbero essere mitigate per quantità che vanno dalle 14,26 alle 46,91 milioni di tonnellate in termini di piante terrestri e dalle 0,14 alle 3,16 milioni di tonnellate se ci spostiamo in mare, incidendo quindi in misura minore sulla sicurezza alimentare.

“L’umanità lotta da tempo al fine di aumentare la produzione di cibo per nutrire una popolazione in costante crescita, ma questi continui sforzi vengono ora messi in pericolo dall’inquinamento delle plastiche”, afferma il team di ricerca. “I risultati della ricerca sottolineano l’urgenza [di ridurre l’inquinamento] per proteggere le forniture alimentari nonostante la crescente crisi della plastica”. Non resta che passare all’azione e qualcosa ci dice che non sarà così semplice.