Come farà l’intelligenza artificiale a smascherare il Prosecco falso?

Microsoft e Zecca dello Stato uniti nella lotta alla contraffazione alimentare: la sperimentazione parte dal Prosecco

Come farà l’intelligenza artificiale a smascherare il Prosecco falso?

Due giocatori importanti scendono in campo nella lotta alla contraffazione dei prodotti agroalimentari e all’italian sounding: si tratta di Microsoft Italia e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che hanno sottoscritto un memorandum d’intesa per sancire l’avvio di una collaborazione che ha come obiettivo la ricerca di soluzioni innovative per la tutela delle eccellenze enogastronomiche italiane, utilizzando strumenti tecnologici avanzati come l’intelligenza artificiale generativa. Nelle intenzioni si tratta di un sistema replicabile a applicabile a qualsiasi categoria di prodotto, ma si è deciso di partire da uno dei più esportati e diffusi nel mondo: il prosecco.

La collaborazione col consorzio

Rive di Valdobbiadene

Collaborando con il Consorzio di tutela della DOC Prosecco è quindi partito lo sviluppo di un sistema denominato Brand Protection Assistant che include un chatbot basato sull’intelligenza artificiale generativa di Azure OpenAI, Microsoft Copilot e dei modelli proprietari della Zecca dello Stato, che interagirà con i consumatori offrendo informazioni utili su provenienza e caratteristiche della bottiglia in questione, consigli su abbinamenti e gastronomici e, soprattutto, potrà garantire l’effettiva autenticità del prodotto, semplicemente scattando una foto all’etichetta. Una sorta di assistente virtuale quindi, le cui potenzialità per tutto il comparto agroalimentare italiano sono evidenti, e per cui quello del prosecco, con i suoi 616 milioni di bottiglie prodotte, di cui più dell’80% destinato all’export, sarà un banco di prova interessante.

Giancarlo Guidolin, Presidente del Consorzio, è entusiasta: “L’accordo tra Microsoft e l’Istituto Poligrafico è per noi un vero motivo di soddisfazione. I consumatori saranno tutelati come mai prima d’ora tramite una semplice chat che sfrutta l’intelligenza artificiale, rendendo l’accesso alle informazioni più agevole e immediato. Siamo davvero felici che il nostro prodotto, frutto dell’incessante lavoro di tutti gli attori della filiera, possa essere protetto implementando l’utilizzo della tecnologia a nostro favore. Da tempo, infatti, abbiamo avviato una proficua collaborazione con l’IPZS con l’obiettivo di individuare soluzioni tecnologiche innovative, capaci di assicurare una sempre maggiore garanzia nei confronti dei consumatori, per questo guardiamo con entusiasmo al futuro, certi che questa innovazione porterà benefici concreti e duraturi al mondo delle denominazioni d’origine”.