Serve qualcosa, dal più recente modello di iPhone al nuovo CD del più sconosciuto cantante country? Vai su Amazon, e trovi tutto.
Amazon infatti, soprattutto dopo aver comprato i 460 negozi della catena di alimenti bio Whole Foods, è diventata una delle maggiori, se non la maggiore, piattaforme di vendita, online e non, di ogni tipo di bene.
Non solo: la creatura di Jeff Bezos è anche, come dimostrano gli store Amazon Go di Seattle privi di casse, tra le più avanzate a livello tecnologico.
E proprio per questo ci si domanda, in relazione all’acquisizione di Whole Foods, quale sarà il destino dei lavoratori della catena di cibi integrali e bio: i tradizionali posti di lavoro saranno conservati oppure diventeranno a rischio, dato l’alto tasso tecnologico del colosso americano?
Uno dei punti di forza di Amazon è la sua rete di stoccaggio dei beni, molto efficiente anche grazie alle migliaia di robot utilizzati per le varie attività. Whole Foods, dal canto suo, ha 11 centri di distribuzione, specializzati in alimenti deperibili, che riforniscono i suoi punti vendita, insieme a impianti per la lavorazione del pesce, cucine e forni che forniscono cibi pronti.
Al momento, però, Amazon non ha ancora avuto quella massa critica di vendite di prodotti alimentari freschi tale da giustificare investimenti in magazzini refrigerati, ma l’acquisizione di Whole Foods potrebbe fornire l’occasione per ripensare al modo in cui gli alimenti possono essere consegnati ai punti vendita o a casa dei clienti.
Amazon, cioè, potrebbe costruire una rete di magazzini altamente automatizzati anche per i cibi freschi. La dimensione ideale sarebbe di circa 90.000 metri quadrati, grande abbastanza cioè per contenere sia i prodotti Amazon Fresh che quelli di Whole Foods.
Il tutto con l’obiettivo di offrire un servizio di distribuzione il più avanzato possibile, e fornire ai clienti carne, frutta e verdure il più fresche possibile.
Infatti, ben diverse sono le modalità di immagazzinamento e distribuzione di libri e tablet rispetto a fragole o bistecche, alimenti deperibili che necessitano di precisi e stringenti metodi di conservazione e di distribuzione.
Ad ogni modo, Amazon ha ribadito di non aver intenzione di sostituire i propri lavoratori con robot e macchinari automatizzati, anzi, in accordo con quanto suggerito agli imprenditori americani dal presidente Trump, Bezos ha intenzione di aumentare la sua forza lavoro di 100.000 unità, in aggiunta alle 351.000 già operanti.
Per ora, cassieri e magazzinieri possono (ancora) stare tranquilli.
[Crediti | Link: Bloomberg]