State cercando di prenotare un tavolo in un ristorante in quel di New York o Los Angeles? Beh, avere una carta di casa American Express nel portafoglio potrebbe incrementare sensibilmente le vostre possibilità di trovare un posticino (o due) liberi. Ma come?
Amex ha da poco annunciato di avere acquistato Tock, app specializzata proprio nelle prenotazioni e già forte di una collaborazione con circa settemila ristoranti, bar e altri locali, per 400 milioni di dollari. Allo stesso tempo è bene notare che la stessa società a stelle e strisce possiede già Resy, app rivale di Tock che fondamentalmente svolge la medesima funzione, offrendo ai propri clienti accesso a tavoli che non sono normalmente disponibili ad altri clienti. Capite dove stiamo andando a parare?
Quali saranno le conseguenze per i ristoranti?
Il dado è tratto, insomma: i titolari di carte American Express Platinum (che, è bene notarlo, pagano una quota annuale di 695 dollari) e i clienti Delta SkyMiles Reserve ($ 650 all’anno) hanno accesso, tramite i canali accennati nelle righe precedenti, a prenotazioni esclusive e a una corsia preferenziale e prioritaria in caso di eventuali cancellazioni da parte di altri clienti. Ma che ne pensa l’industria della ristorazione?
Le reazioni, come potrete intuire, sono piuttosto varie. Rajesh Bhardwaj, il proprietario di Junoon a New York City – uno dei primi ristoranti indiani negli Stati Uniti a guadagnare una stella Michelin -, non ha alcun dubbio: “È una buona notizia” ha spiegato in una breve dichiarazione alla CNN. La sua lettura è che American Express stia aiutando il suo e altri ristoranti a entrare in contatto con nuovi clienti, e a sviluppare eventi e menu ad hoc per gli stessi titolari di carte Amex.
Un’opinione certamente legittima, ma non pienamente riassuntiva dell’opinione del settore. C’è chi infatti teme che coloro che non sono titolari di una carta American Express potrebbero rimanere esclusi dall’effettuare prenotazioni, determinando una ancor più netta segmentazione dei clienti in base a quanto possano essere disposti a spendere.
La mossa di Amex segna la “continua suddivisione del consumatore da parte delle aziende”, ha affermato in una e-mail Joseph Nunes, professore di marketing presso l’Università della California del Sud. “Promettendo l’accesso a ristoranti anche molto esclusivi, Amex ottiene una nuova forma di status e rende la propria carta un must have“.
In definitiva è pur vero che, come ha giustamente riconosciuto Bhardwaj, le novità in questione potrebbero aiutare i ristoranti ad attrarre i clienti con i portafogli più abbondanti; ma allo stesso tempo pone American Express in una posizione da intermediario che può fondamentalmente controllare il flusso relazionale tra, per l’appunto, clienti e locali.