Coldiretti assegna gli Ocar Green 2020. Dagli abiti che durano tutta la vita grazie ad antiche lavorazioni di lino e canapa alla prima crema anticellulite a base di cipolle ramate di Montoro, i nuovi vincitori sono stati scelti dopo una lunga selezione territoriale tra migliaia di imprenditori.
C’è Paola che produce il primo olio spalmabile da varietà resistenti alla Xylella, un novità assoluta nel mondo del food; Leonardo che ha creato “Arlecchino”, il primo formaggio di latte d’asina; Pietro il quale, in Calabria, ha sperimentato il primo collare anti-lupo dotato di un processore a ultrasuoni in grado di allontanarli dal gregge; Massimiliano, il primo allevatore hi-tech italiano di bisonti allo stato brado. Tante storie che dimostrano come in Italia ci sia un ritorno alla terra con oltre 56 mila giovani alla guida di imprese agricole.
La burocrazia, ahimè, spegne le speranze giovanili, come sottolinea la Coldiretti, sulla base dell’utilizzo delle risorse comunitarie dei Piani di Sviluppo Rurale (Psr) 2014-2020. Il 55% dei giovani, tra i quasi 39mila che hanno presentato domanda per l’insediamento in agricoltura, si sono visti respingere i progetti per colpa degli errori di programmazione delle amministrazioni regionali.
“Questa nuova attenzione green – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – rappresenta una base importante per trasformare l’economia italiana ed europea”.