Sembra proprio che non ci sia spazio in questo mondo per la colazione dopo le 8.30 o i brunch: uno studio che verrà pubblicato a breve, vuole dimostrare come mangiare dopo la prima mattina faccia aumentare il rischio di diabete di tipo 2.
Secondo lo studio che sarà presentato a ENDO 2021, una conferenza virtuale della The Endocrine Society, mangiare prima delle 8.30 è stato collegato a una resistenza all’insulina.
“Abbiamo scoperto che le persone che hanno iniziato a mangiare all’inizio della giornata avevano livelli di zucchero nel sangue più bassi e una minore resistenza all’insulina, indipendentemente dal fatto che limitassero l’assunzione di cibo a meno di 10 ore al giorno”, ha detto la dottoressa Marriam Ali, ricercatrice principale dello studio della Northwestern Università di Chicago. Ali e il suo team hanno analizzato i dati di 10.575 americani adulti attraverso un sondaggio nazionale su salute e nutrizione, per vedere se potevano dimostrare qualche possibile collegamento tra i tempi dei pasti e i livelli di zucchero nel sangue e insulina.
Gli scienziati hanno scoperto così che chi fa digiuno intermittente o mangia soltanto nell’arco di 10 ore o meno ogni giorno, era meno sensibile all’insulina e la resistenza all’insulina sarebbe un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2. Questi risultati inoltre contrasterebbero con la ricerca precedente, che mostrava che il digiuno potesse migliorare la sensibilità all’insulina e il controllo della glicemia.
“Questi risultati suggeriscono che la tempistica dei pasti è più fortemente associata alle misure metaboliche di quanto non lo sia la durata e supportano strategie alimentari che comportino colazioni mattiniere”, ha detto Ali nel comunicato stampa. A quanto pare, dunque, la colazione non sarebbe il pasto più importante della giornata, ma potrebbe rendere più facile mantenere il metabolismo e il consumo delle energie più stabili durante il giorno.
L’errore più grande inoltre che le persone commettono secondo Taub-Dix, dietista registrata e nutrizionista e autrice di Read It Before You Eat It – Taking You from Label to Table, è affidarsi a una colazione fatta di solo caffè (che può interrompere la glicemia) o a cibi convenienti e trasformati, come le ciambelle: “tantissime persone prendono un muffin o un pasticcino per colazione, ma è qualcosa che non ti soddisfa davvero dal punto di vista metabolico. Potresti ritrovarti con la testa sulla scrivania entro mezzogiorno.”
[ Fonte: Medical Dialogues ]