Anche i colossi patiscono la crisi di questo 2020: perfino Coca-Cola ha annunciato il licenziamento per 2.200 lavoratori, la metà dei quali negli Stati Uniti (dove l’azienda di Atlanta impiega circa 10.400 dipendenti).
La multinazionale ha spiegato i suoi progetti futuri, che prevedono un processo “di ristrutturazione” dell’azienda, con l’eleiminazione di alcune unità aziendali. Questo significa che Coca Cola passerà da 17 unità aziendali a nove, dimezzando i suoi marchi (che arriveranno a essere 200).
Già negli ultimi mesi alcuni marchi sono stati tagliati dagli obiettivi dell’azienda, come Tab, acqua di cocco Zico, Diet Coke Fiesty Cherry e succhi di Odwalla, per investire in marchi in crescita come i succhi Minute Maid e Simply e finanziare il lancio di nuovi prodotti come Topo Chico Hard Seltzer, Coca-Cola Energy e Aha sparkling water.
Alla fine del 2019, Coca-Cola impiegava 86.200 in tutto il mondo, ma nel dopo pandemia i problemi si sono fatti sentire: il fatturato, nel periodo da luglio e settembre, è sceso del 9%. La crisi ha cunque ocstretto l’azienda ad accelerare una ristrutturazione già in corso. “La pandemia ci ha aiutato a renderci conto che potevamo essere più audaci nei nostri sforzi”, ha detto il presidente e CEO di Coke James Quincey.
[Fonte: Associated Press]