Sarà anche sponsor del Pride italiano, ma è evidente che Coca Cola debba rivedere il suo politically correct, visto che – come impazza sui social americani – sulle sue bottigliette personalizzate vieta di scrivere “Trasgender” o “Black Lives Matter” ma permette invece di scrivere “Nazi”.
Un po’ come fa Facebook, quando censura in base a parole chiave, e spesso oscura post del tutto innocui che parlavano di una ricetta al finocchio o delle vacanze in Montenegro. Così, il nuovo tool che permette di personalizzare le etichette delle bottiglie di vetro di Coca Cola è finito nella bufera: gli utenti social hanno infatti notare come permetta parole come “fascismo” ma non altre come “lesbica”.
“Oops! Sembra che il nome che hai richiesto non sia approvato”, compare agli utenti che provano a inserire nomi giudicati offensivi o sconvenienti.
Come ha fatto notare Newsweek, provando in prima persona il nuovo tool firmato Coca Cola, scrivere “Transgender” sull’etichetta non era consentito, tuttavia la parola “transfobia” poteva essere visualizzata su uno sfondo arcobaleno. C’è perfino il caso di un utente social, di nome Osama, che non ha potuto personalizzare la bottiglietta con il suo nome perché – come ha scritto in un post – “Osama è proibito”.
Anche l’etichetta “Nazi” era permessa, ma è stata bloccata proprio a seguito della segnalazione di Newsweek. L’azienda ha fatto sapere che sta “perfezionando e migliorando continuamente” il nuovo strumento.
[Fonte: Newsweek]