Coca Cola, proteste per il consumo d’acqua davanti allo stabilimento più grande d’Italia: “A noi chiedono di risparmiare”

Lo stabilimento Coca Cola di Nogara, vicino Verona, è stato teatro di proteste accese: i manifestanti hanno denunciato i grandi consumi d'acqua pagati poche migliaia di euro.

Coca Cola, proteste per il consumo d’acqua davanti allo stabilimento più grande d’Italia: “A noi chiedono di risparmiare”

Proteste accese davanti allo stabilimento Coca Cola di Nogara, in provincia di Verona, il primo per dimensioni e output produttivo sul suolo italiano: la manifestazione, organizzata dai centri sociali del nord est e da ADL Cobas, si è incentrata soprattutto sui grandi volumi di acqua consumati dalla multinazionale in questione – circa un miliardo e mezzo di litri estratti ogni singolo anno a fronte di un pagamento di appena 14 mila euro grazie a una convenzione regionale approvata in passato. Una protesta che, considerando la recente introduzione dei divieti sull’impiego di acqua potabile nel comune e provincia di Verona, assume i connotati ben più complessi della discussione sugli ideali: l’emergenza relativa alla siccità è nei pensieri di tutti, e vedere discrepanze di questo tipo alimenta tensioni sociali difficili da disinnescare.

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“Non è forse il caso di bloccare questa estrazione visto che a noi invece chiedono di risparmiare sui consumi?” si chiede Gianni Boetto di Adl Cobas Verona facendo proprio riferimento ai divieti sopracitati. “È paradossale e non si può far finta di niente: a Nogara c’è gente costretta a tirar su l’acqua dai pozzi. Per i profitti che hanno potrebbero tranquillamente fermarsi due mesi e garantire comunque gli stipendi ai lavoratori”. La protesta denuncia, in altre parole, il conflitto tra politica di privatizzazione dei beni pubblici e l’estrazione “aggressiva e incontrollata” di un bene comunque – l’acqua, per l’appunto. I manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza per entrare all’interno dello stesso stabilimento, provocando uno scontro con le forze di Polizia schierate per evitare disordini eccessivi.

I concetti ripetuti durante la manifestazione sono poi stati ribaditi anche in una nota diffusa da Sinistra Italiana e firmata da Paolo Andreoli e Luca Perini: “Per Sinistra Italiana non è solo la quasi gratuità dell’ acqua estrapolata, anche se si pensa che i soldi vadano poi a finire ad una Regione che oggi si sa come li spende (male).. ma quanto il rischio che non ci sia più acqua, e ciò danneggerebbe l’intera popolazione di Nogara e non solo” si legge nel comunicato in questione. “A tal proposito chiediamo la sospensione immediata dell’impianto per un periodo, cassa integrazione al 100% ai lavoratori e, in prospettiva, programmare e definire, un nuovo tipo di sviluppo economico produttivo che privilegi il necessario e non il superfluo. O pensiamo che l’ambiente sopporti all’ infinito i capricci del nostro stile di vita?”.