Sempre per la serie “fate come io dico, ma non fate come io faccio”, ecco che Coca Cola, niente meno che sponsor di Cop27, per il quinto anno consecutivo è stata eletta fra i maggiori produttori di plastica al mondo. Non che sia da sola, con lei ci sono anche PepsiCo e Nestlé, ma fa strano che lo sponsor della Conferenza delle Nazioni Uniti sui cambiamenti climatici sia proprio fra i principali inquinatori a causa delle plastiche prodotte.
Ma Coca Cola non doveva ridurre la produzione di plastica?
Già a ottobre ci eravamo chiesti “Ma che, davvero Coca Cola è lo sponsor di un summit sul clima delle Nazioni Unite?”. Non per essere critici, solo che Coca Cola, PepsiCo e Nestlé sono risultati essere fra i principali inquinatori di plastica del mondo. E questo per il quinto anno di fila. A dirlo sono in dati del rapporto Brand Audit 2022 realizzato da Break Free From Plastic.
Volontari sparsi in tutto il mondo, raccogliendo rifiuti e plastiche sparsi dappertutto, stanno cercando di capire quali siano le aziende che inquinano di più. Dal 2018, anno in cui è partito il progetto, ecco che i volontari hanno raccolto tantissimi rifiuti a marchio Coca Cola Company, più di tutte le altre aziende successive. Anzi: ci sono più rifiuti di plastica di Coca Cola rispetto ai due successivi maggiori inquinatori insieme.
I volontari quest’anno hanno raccolto più di 31mila rifiuti a marchio Coca Cola, il doppio rispetto a quelli del 2018. Il che è buffo visto che Coca Cola promette da tempo di ridurre le plastiche, anzi: a fine 2021 aveva dichiarato che l’impianto siciliano aveva prodotto 140 tonnellate di plastica in meno.
La cosa che desta stupore, però, è che il maggior inquinatore al mondo per quanto riguarda la plastica è l’attuale sponsor del Cop27: visto che il 99% della plastica viene prodotto da combustibili fossili, ecco che la presenza di Coca Cola alla suddetta conferenza sta facendo storcere il naso agli attivisti ambientali.
Neanche l’adesione al programma New Plastics Economy Global Commitment, lanciato dal Programma delle Nazioni Uniti e della Ellen MacArthur Foundation nel 2018 è servito a qualcosa. In teoria, grazie a questo programma, le aziende avrebbero dovuto impegnarsi a ridurre la produzione di plastica. E sulla carta questo impegno è stato preso, ma all’atto pratico non è servito a niente visto che, molte di queste aziende, da quando hanno aderito al programma, hanno visto paradossalmente aumentare la loro produzione di imballaggi di plastica.
Secondo Von Hernandez di Break Free From Plastic, i governi, al posto di permettere ad aziende come Coca Cola di fare il greenwashing dell’immagine, dovrebbero obbligare chiunque inquina a investire in sistemi che evitino questo problema. Tuttavia pare che queste aziende remino contro gli sforzi fatti per cercare di ridurre l’inquinamento da plastica. Ornela Garelli di Greenpeace México, ha rivelato che nel suo paese Coca Cola sta combattendo contro queste campagne antiplastica.
Froilan Grate di Global Alliance for Incenerator Alternatives ha sottolineato che questo report ha mostrato ancora una volta chi siano i veri inquinatori, aziende che non mantengono le promesse fatte. Interessante il punto di vista di Rosa Pritchard di ClientEarth: i maggiori produttori di plastica inquinante al posto di cercare veramente di ridurre la plastica, eliminando gli imballaggi monouso e passando a sistemi di riutilizzo e ricarica, si sono invece fissati sul riciclaggio. Ma questa non è una risposta sufficiente considerata la quantità di plastica che, ogni anno, queste aziende immettono sul mercato.