La Coca Cola deve darsi una calmata. O quanto meno tornare coi piedi per terra. O i suoi sviluppatori devono smettere di mangiare funghetti allucinogeni. Altrimenti non si spiega come abbiano potuto immettere un mercato una varietà al gusto di “surrealismo del subconscio”. Non stiamo scherzando: il quarto e ultimo gusto Creations di Coca Cola è Dreamworld, bevanda che promette di “imbottigliare i gusti technicolor e il surrealismo del subconscio con un invito ad assaporare la magia dei momenti quotidiani e sognare ad occhi aperti”. Eh?
Questo improbabile gusto dovrebbe arrivare sui mercati il 15 agosto. Ora, il problema non è perché uno dovrebbe voler bere una soda al gusto di surrealismo del subconscio. Il vero problema è: di cosa caspita sa un surrealismo del subconscio?
I dettagli fatti trapelare dai vari manager di Coca Cola non è che chiariscano poi più di tanto la questione. Secondo Alessandra Cascino, direttore creativo del programma shopper di Coca Cola, ha spiegato che questo gusto attinge alla passione della Gen Z per l’infinto potenziale della mente, esplorando così il sapore di un sogno. Considerando che il mio ultimo sogno aveva a che fare con un’orda di zombie, forse intendevano il sogno di qualcun altro? Un sogno generico? Sogno di Sandman?
Poi ci ha provato Chase Abraham, senior creative strategy manager di Coca Cola, a spiegare meglio la questione. Visto che il precedente gusto di Creations, Starlight, illuminava l’idea di evasione e le infinite possibilità dello spazio fuori dal mondo, ecco che Dreamworld capovolge questo copione e invita i fan a guardare dentro di sé le infinite possibilità della mente. Eh di nuovo? Ok, funghetti allucinogeni come se piovessero a quanto pare.
La bevanda verrà immessa sul mercato accompagnata anche da un’esperienza musicale in Realtà Aumentata creata con Tomorrowland e da una collezione di moda digitale ispirata a Dreamworld per il metaverso, creata grazie alla parnership con DRESSX.
Ok, tutto bellissimo, ma ancora non si capisce di che cosa sappia questo gusto. Perché il subconscio della maggior parte delle persone è un pantano aggrovigliato che immagino non abbia proprio un buonissimo sapore. Se Dreamworld seguirà le orme di Starlight e Byte, ecco che probabilmente si tratterà dell’ennesima bevanda dolce, dal sapore appetibile più o meno per tutti e quindi non così fuori dagli schemi. Quello che è fuori da ogni ragionevole marketing è riuscire a creare una descrizione del gusto così metafisica e slegata da qualsiasi praticità. Coca Cola, detto chiaramente: voglio solo bere una bevanda, non ripassare il programma di filosofia di quinta.