Coca Cola risulta essere tra le aziende multinazionali che avrebbero tentato di boicottare un disegno di legge contro il lavoro forzato dello Xinjiang, in Cina. A sostenerlo è il New York Times, che racconta di come grandi gruppi come Nike, Apple e Coca Cola avrebbero fatto pressioni sul Congresso americano per modificare la legislazione che reprime le importazioni di beni realizzati con il lavoro forzato delle minoranze musulmane perseguitate in Cina nella regione cinese dello Xinjiang.
Il disegno di legge ha ottenuto il sostegno bipartisan, passando alla Camera a settembre con un margine di 406 voti favorevoli contro 3 contrari, e potrebbe essere a breve trasformato in legge.
Ma la legislazione, chiamata Uyghur Forced Labor Prevention Act, sembrerebbe essere diventata l’obiettivo di importanti società multinazionali le cui catene di approvvigionamento toccano l’estremo ovest della regione dello Xinjiang.
Alcune di loro, tra cui appunto Coca Cola – sostiene il New York Times – si sono battute per tentare di annacquare alcune delle disposizioni contenute nella proposta di legge sostenendo che, sebbene condannassero fermamente il lavoro forzato e le atrocità che si compiono contro le minoranze, le direttive contenute nella legge potrebbero devastare le loro catene di approvvigionamento, mettendo in crisi il loro commercio.
[Fonte: New York Times]