In UK potrebbe ben presto manifestarsi un allarme carenza Coca Cola. I britannici, infatti, potrebbero veder mancare sugli scaffali la Coca Cola e altre bevande gassate a causa degli scioperi indetti dai lavoratori dello stabilimento di Wakefield, il più grande in Europa per quanto riguarda la produzione di bevande analcoliche.
Come farà il Regno Unito senza Coca Cola?
L’impianto di Wakefield è in grado di produrre 360mila lattine e 132mila bottiglie. Al giorno? No: all’ora. Questo tanto per dirvi quanto sia grande. Solo che adesso centinaia di dipendenti potrebbero unirsi a uno sciopero che potrebbe durare anche 14 giorni. Il che mette a rischio la produzione e la presenza sugli scaffali inglesi di svariate bevande analcoliche:
- Coca Cola
- Diet Coke
- Coke Zero
- Dr Pepper
- Fanta
- Fanta Lemon
- Fanta Fruit
- Twist
- Sprite
- Monster
- Schweppes: Tonic
- Diet Tonic
- Bitter Lemon
- Ginger Ale
- Lemonade
Tuttavia se i sindacati non riusciranno a raggiungere un accordo con l’azienda, ecco che i britannici potrebbero dover affrontare una carenza di Coca Cola e altre bevande gassate. Non che di recente gli inglesi non abbiano avuto altri problemi di approvvigionamento: a rischio, per esempio, è stato il Fish & Chips a causa della mancanza dell’olio di girasole ucraino e del pesce russo. Senza dimenticare, poi, la carenza di uova per via dell’influenza aviaria e dei rincari dei mangimi, la carenza di mele, pere, pomodori e via dicendo.
Ora, però, a latitare sugli scaffali potrebbero essere proprio le bevande gassate. Attualmente i sindacati stanno portando avanti le trattative con i capi dell’azienda per cercare di ottenere nuovi accordi salariali. Se tali accordi sfumeranno, ecco che l’87% dei lavoratori ha dichiarato che aderirà allo sciopero.
Al momento tale accordo è del 6%, ma i sindacati stanno puntando a ottenere qualcosa di più. Visto e considerato che solamente la scorsa settimana l’azienda ha guadagnato qualcosa come 15 miliardi di sterline e che l’utile operativo si attesta s 1,85 miliardi di sterline, ecco che i lavoratori chiedono una quota più equa dei mastodontici profitti dell’azienda, in modo da poterli aiutare a sopportare l’aumento del costo della vita.
Queste le parole di Chris Rwlinson, funzionario regionale di Unite: “I rappresentanti di Unite si stanno incontrando oggi con l’azienda per chiedere una quota più equa dei profitti del produttore di bevande. Un rifiuto di utilizzare questi mastodontici profitti per alleviare la pressione del costo della vita che grava sui lavoratori significherà gravi carenze delle bevande analcoliche preferite del Regno Unito”.