Claudio Amendola apre il suo primo ristorante lontano da Roma

Carlo Amendola esce da Roma. O meglio: l'attore festeggia il suo primo ristorante al di fuori della Capitale, dopo l'apertura di Frezza. Ma dove? E che si mangia?

Claudio Amendola apre il suo primo ristorante lontano da Roma

Lontani ma vicini. Almeno in un certo senso, ecco. Claudio Amendola esce dalla sua Roma, gastronomicamente parlando, e lo fa aprendo un nuovo ristorante in quel di Milano. La regola, però, rimane quella del “squadra che vince non si cambia”.

Le mappe, stando a quanto riportato da Il Gambero Rosso, indicano il civico numero 34 di via Giuseppe Sirtori, zona Porta Venezia. L’idea, come accennato, è quella di replicare un modello già funzionante e rodato.

Claudio Amendola ristoratore: cosa si mangerà a Milano?

CHEF CIANETTI E CLAUDIO AMENDOLA photo credits_ @Adriana Forconi

Forse non tutti sanno che il nostro protagonista vanta già tre aperture a Curriculum. Il primo capitolo risale al 1990, quando aprì nel rione Trastevere il ristorante L’Ultima Follia, che chiuse i battenti appena quattro anni più tardi. Poi, più recentemente (giugno 2010), il taglio del nastro per l’Osteria del Parco a Valmontone, in provincia di Roma.

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L’approdo nel centro della Capitale arriva nel 2022 con Frezza, eloquentemente sottotitolato Cucina de Coccio. L’animo è inequivocabilmente capitolino: tavoli in marmo, panche in legno, piastrelle bianche, targhe e richiami alla tradizione culinaria locale a decorare le pareti, menu che è “un inno alla romanità”. E a Milano?

Dicevamo: squadra che vince non si cambia. Al massimo cambia casacca, ecco. Gli spazi sono quelli di un palazzetto a Porta Venezia, al cui piano inferiore sorgerà una declinazione più meneghina di Frezza, per l’appunto, con particolare attenzione ai drink; mentre a quello superiore ci sarà il regno di chef Adriano Baldassare. Il taglio del nastro è previsto per la metà di marzo, lavori di ristrutturazione permettendo. Ma che si mangia?

Il menu, stando a quanto lasciato trapelare, sarà di netta ispirazione capitolina, con tanto de coccio: antipasti come bruschette e supplì; primi iconici come rigatoni all’amatriciana, tonnarelli cacio e pepe, e spaghetto fresco alla carbonara; e ancora secondi come pollo alla cacciatora, il baccalà in umido e la coda alla vaccinara.