Ok, non entriamo subito nel panico come nel caso degli Oreo e dell’ammoniaca, ma secondo un test di Consumer Reports, un’organizzazione no profit che ha sede a New York, nelle barrette di cioccolato fondente si troverebbero tracce di metalli pesanti. Più precisamente si parla di tracce di cadmio e piombo.
Cosa ci fanno i metalli pesanti nel cioccolato fondente?
Consumer Reports ha analizzato la quantità di metalli pesanti presenti in 28 tavolette di cioccolato fondente. La cosa sconcertante è che tracce di questi metalli sono state trovate in tutte le barrette esaminate. Come sintomatologia, il piombo da origine a una forma di avvelenamento chiamata saturnismo. Esiste una forma di avvelenamento acuto con sintomi come:
- dolore addominale e coliche
- dolori articolari
- anemia
- disturbi neurologici (fra cui anche convulsioni, con danni gravi soprattutto nei bambini)
- encefalopatia da piombo
- aborto, parti prematuri
- paralisi
- morte
e una forma di avvelenamento cronico:
- disturbi cardio vascolari
- ipertensione
- insufficienza renale
- riduzione dell’udito
- disturbi del sistema immunitario
- fatica
- deficit nell’apprendimento
Il cadmio, invece, ha effetti cancerogeni e può causare insufficienza renale.
Il test è stato eseguito negli Stati Uniti: qui la Food and Drug Administration (FDA) non ha stabilito alcun limite per i livelli di piombo e cadmio nelle tavolette di cioccolato. Secondo gli standard dell’Office of Environmental Health Hazard Assessment (OEHHA) della California, ecco che le persone non dovrebbero subire un’esposizione giornaliera a più di 0,5 mcg di piombo e 4,1 microgrammi di cadmio.
Solo che 23 delle barrette esaminate, praticamente l’82% del totale, contenevano livelli di piombo due volte e mezzo superiori a quelli visti sopra e livelli di cadmio anche tre volte superiori. Il fatto è che il 15% delle persone tende a mangiare cioccolata tutti i giorni.
Tunde Akinleye, il ricercatore capo che ha condotto il test, ha spiegato che i risultati da loro ottenuti non vogliono assolutamente dire che si debba rinunciare al cioccolato. Cinque barrette di cioccolato, infatti, avevano bassi livelli di cadmio e piombo, il che significa che le aziende possono impegnarsi a produrre prodotti con quantità inferiori di metalli pesanti.
Secondo i dati di Consumer Reports, le barrette con meno cadmio e piombo sono risultate essere:
- Mast – Organic Dark Chocolate 80% Cocoa
- Taza Chocolate – Organic Deliciously Dark Chocolate 70% Cacao
- Ghirardelli – Intense Dark Chocolate 86% Cacao
- Ghirardelli – Intense Dark Chocolate Twilight Delight 72% Cacao
- Valrhona – Abinao Daro Chocolate 85% Cacao
Le tavolette con alti livelli in cadmio, invece, sono risultate essere:
- Beyond Good – Organic Pure Dark Chocolate 70% Cocoa
- Beyond Good – Organic Pure Dark Chocolate 80% Cocoa
- Equal Exchange – Organic Extra Dark Chocolate 80% Cacao
- Lindt – Excellence Dark Chocolate 70% Cocoa
- Scharffen Berger – Extra Dark Chocolate 82% Cacao
- Alter Eco – Organic Dark Chocolate Classic Blackout 85% Cacao
- Pascha – Organic Very Dark Dark Chocolate 85% Cacao
- Dove – Promises Deeper Dark Chjocolate 70% Cacao
Queste tavolette, invece, avevano livelli più alti di piombo:
- Tony’s – Chocolonely Dark Chocolate 70% Cocoa
- Lily’s – Extra Dark Chocolate 70% Cocoa
- Godiva – Signature Dark Chocolate 72% Cacao
- Chocolove – Strong Dark Chocolate 70% Cocoa
- Lindt – Excellence Dark Chocolate 85% Cocoa
- Endangered Species – Bold + Silky Dark Chocolate 72% Cocoa
- Trader Joe’s – Dark Chocolate 72% Cacao
- Hu – Organic Simple Dark Chocolate 70% Cacao
- Chocolove – Extreme Dark Chocolate 88% Cocoa
- Hershey’s – Special Dark Mildly Sweet Chocolate
Queste, invece, contenevano livelli alti sia di cadmio che di piombo:
- Theo – Organic Pure Dark 70% Cocoa
- Trader Joe’s – The Dark Chocolate Lover’s Chocolate 85% Cacao
- Theo – Organic Extra Dark Pure Dark Chocolate 85% Cocoa
- Lily’s – Extremely Dark Chocolate 85% Cocoa
- Green & Black’s – Organic Dark Chocolate 70% Cacao
Il problema è che il cioccolato fondente tende ad essere più ricco di metalli pesanti rispetto al cioccolato al latte semplicemente perché ha un contenuto più alto di cacao. Inoltre questi metalli possono contaminare il cacao in diversi modi. Per esempio, è noto che le piante di cacao possono assorbire il cadmio dal suolo, accumulandolo poi nelle fave di cacao.
Il piombo, invece, tende ad accumularsi nel guscio esterno della fava di cacao, non nella fava e quindi riesce a contaminare il cacao dopo che i semi sono stati raccolti. Si è anche visto che subito dopo che i semi sono rimossi dai baccelli, i livelli di piombo sono bassi. Ma quando si mettono ad asciugare al sole, ecco che polvere e inquinamento pieni di piombo si accumulano su di essi.
Questo vuol dire che, per ridurre i livelli di piombo nel cioccolato, bisognerà cambiare il metodo di raccolta. Per il cadmio, invece, è più difficile. Tramite l’ingegneria genetica è possibile creare piante che assorbono meno metalli pesanti, ma non si tratta di una soluzione applicabile nell’immediato. L’alternativa sarebbe sostituire gli alberi di cacao più vecchi con quelli più giovani in quanto si è visto che i livelli di cadmio aumentano col passare dell’età. Inoltre bisognerebbe anche sostituire i terreni contaminati da cadmio.