A casa (quasi) tutto il giorno tra smart working e lockdown: vuoi non concederti un pezzetto di cioccolato? Dev’essere stato il ragionamento di molti nel corso del 2020, segnato dalle lunghe permanenze casalinghe legate alla pandemia, che per l’appunto hanno portato a un vero e proprio boom dei consumi di cioccolato con una particolare crescita del commercio equosolidale.
Più precisamente, è il formato tavoletta ad aver registrato la crescita più alta (+4%), che può vantare un valore di mercato di 540 milioni di euro (più di un quarto del valore complessivo che si aggira intorno ai 2 miliardi). Insomma, gli italiani hanno bisogno di coccole golose e forse sono meno preoccupati della prova costume, tanto che la media di consumi per nucleo familiare è gravitata ai 4,9 chili secondo i dati Euromonitor, con un occhio di riguardo per il biologico e le filiere certificate che operano seguendo una certa etica. Il 10,6% delle vendite totali, infatti, sono state generate da prodotti che esibivano le certificazioni legate alla Responsabilità sociale (dati dell’Osservatorio immagino Nielsen GS1 Italy).
In particolare è la produzione artigianale “from bean to bar” (dal chicco alla barretta, letteralmente) ad attirare l’attenzione, che si distingue per rispetto dell’ambiente e dei lavoratori e si propone come protagonista della tavola del Natale e delle tombolate mai come quest’anno tra le mura di casa. Che diciamoci la verità, più che alcolizzati noi preferiamo le macchie di cioccolato intorno alle labbra e sui polpastrelli.