Un’epidemia di peste suina in Cina ha fatto aumentare del 47% il prezzo della carne suina. Anzi, del 46,7% per essere precisi: il problema è che il paese sta affrontando una crescente carenza di carne di maiale a causa di un focolaio di peste suina che ha ucciso milioni di animali. E non solo: pare che siano in crescita anche i prezzi della carne di manzo, pollo e montone, fra l’11,6% e il 12,5%.
Questo aumento si riferisce al mese di agosto: l’incremento è stato notevole rispetto all’anno passato, considerando che a luglio i prezzi della carne di maiale erano aumentati del 27%. Tale aumento ha avuto poi un effetto a catena: nel mese di agosto, secondo i dati pubblicati dall’Ufficio nazionale cinese di statistica, è stato registrato un aumento del 10% dei prezzi dei prodotti alimentari in generale.
Si stima che circa la metà della popolazione cinese di suini sia deceduta a causa di una prolungata epidemia di peste suina, iniziata più di un anno fa. E secondo le previsioni, il numero di maiali in Cina potrebbe dimezzarsi ulteriormente entro la fine dell’anno.
La peste suina è una malattia virale che colpisce sia i suini domestici che i cinghiali. E’ molto contagiosa ed è provocata da un Flavivirus, virus correlato fra l’altro alla Border disease degli ovini e alla diarrea virale bovina (questi tre virus vengono definiti Pestevirus). Il virus è piuttosto resistente nell’ambiente e persiste in secrezioni, sangue e feci anche per 20 giorni. Inoltre lo si trova anche nei prosciutti, salumi e carni affumicate, anche a distanza di mesi. Come sintomi nei suini provoca:
- febbre alta
- abbattimento
- depressione
- disidratazione
- congiuntivite
- vomito
- diarrea
- cianosi delle mucose
- paraparesi
- morte (il tasso di mortalità arriva anche al 100%)
[Crediti | CNBC]