Andiamo in Cina perché qui Yuan Renguo, il re del baijiu, il distillato di sorgo, è stato condannato all’ergastolo per corruzione.
Anzi, sarebbe meglio dire ex re del baijiu in quanto Yuan Renguo è l’ex presidente della Kweichow Moutai, nota marca di baijiu. A dare la notizia è stato il Financial Times.
Nel 2018 Yuan aveva lasciato la guida della compagnia dopo 20 anni di attività. Nel 2019, poi, era stato arrestato con l’accusa di aver ricevuto mazzette per un valore di più di 112 milioni di yuan, circa 14,7 milioni di euro. Adesso, invece, arriva la condanna all’ergastolo per corruzione.
Yuan non è certo l’unico nome noto ad essere stato condannato. Da quanto Xi Jinping è salito al potere, ecco che ha deciso di lanciare una massiccia campagna anti-corruzione. Questo ha fatto sì che la Commissione centrale d’ispezione di disciplina del Partito comunista cinese scovasse milioni di funzionari cinesi di ogni livello possibile invischiati nella rete nella corruzione.
La Commissione si occupa delle indagini disciplinari nei confronti dei funzionari corrotti, i quali poi devono passare in un secondo momento anche tramite le maglie della giustizia ordinaria.
Breve nota sul baijiu. Noto anche come shaojiu, si tratta di un’acquavite cinese. La parola baijiu vuol dire “liquore bianco”, “spirito bianco” o anche “alcol bianco”. Non si tratta di un vino, bensì di un liquore distillato con proof fra 80 e 120 e gradazione alcolica fra il 40 e il 60%.
Solitamente lo si ricava dal sorgo, anche se ci sono varianti fatte con il riso, il frumento, l’orzo comune e il miglio. Nel bar della Cina viene servito tipicamente a temperatura ambiente in ciotole o bicchieri.
[Crediti Foto | Flickr/ilf_2019 – Flickr/logatfer]