Da pochissimi giorni (parzialmente) uscita dall’emergenza coronavirus, in Cina cominciano già a cambiare le abitudini alimentari. Il governo ha infatti deciso di vietare il commercio illegale di selvaggina con l’obiettivo di salvaguardare la salute dei cittadini.
La decisione dello Stato è arrivata già oltre un mese fa, il 24 febbraio. Il divieto dice che gli animali selvatici sono un patrimonio ecologico, scientifico e sociale e quindi non va consumato come se fosse cibo. Quindi niente più piatti a base di serpente nei ristoranti? Forse.
“Non è ancora chiaro se i serpenti siano sulla lista delle specie proibite, quindi al momento siamo in attesa di un ulteriore avviso”, spiega ad ANSA Huang Shixiong, gestore di un ristorante a Nanning che ha la carne di serpente tra i piatti forti del suo menu. I serpenti cucinati da Huang sono però allevati in cattività.
L’alternativa? “Se i piatti a base di serpenti sono vietati, la cucina cantonese sarà per noi un’alternativa adeguata per alleviare le perdite, dato che i nostri ristoranti si ispirano alla cultura culinaria di Guangzhou”, spiega Huang.