In Cina cani e gatti non potranno più essere mangiati: per la prima volta nel Paese sono stati esclusi dall’elenco ufficiale degli animali commestibili. È una decisione storica, che arriva in un momento molto significativo: in tanti avevano accusato i wet market asiatici (i mercati dove si vendono animali vivi, spesso di ogni genere, da macellare) di essere responsabili dell’epidemia di Covid 19 che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. La legge era stata già annunciata e abbozzata a fine gennaio.
Probabilmente non è dunque casuale l’esclusione di cani e gatti dal testo pubblicato dal ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali cinesi, dove sono inclusi maiali, mucche, galline e pecore ma non si trovano, per la prima volta, i nostri animali domestici preferiti. Sempre sulla stessa linea, già a febbraio era arrivato il divieto di commerciare e consumare animali selvatici come pipistrelli e serpenti, un’altra pratica piuttosto diffusa nel Paese e finita nel mirino proprio per il rischio diffusioni di malattie.
Il divieto sostanzialmente è improntato sul fatto che gli animali selvatici sono un patrimonio ecologico, scientifico e sociale e non un cibo da consumare, né a casa né nei ristoranti. La Cina dunque, dopo la diffusione del Coronavirus in tutto il mondo, continua a rivedere le sue pratiche alimentari più tradizionali, nell’ottica della salvaguardia della salute.
[Fonte: La Stampa]