Torna l’incubo dei raccolti: la Coldiretti lancia l’allarme per la cimice asiatica. A rischio, questa volta, i frutteti dell’Emilia-Romagna, ma in passato anche le nocciole della Campania hanno avuto seri problemi. La Coldiretti emiliana ha spiegato che si parla di una perdita di prodotto che va dal 40 al 100%, con danno a tutta la produzione nazionale e ha richiesto l’intervento della Regione, la quale ha convocato un vertice per studiare una soluzione al problema.
La cimice marmorata asiatica (Halyomorpha halys) è assai dannosa per l’agricoltura in quanto depone le uova minimo due volte l’anno, producendo fino a 400 nuove cimici alla volta. Le cimici pungono i frutti e li rendono inadatti al commercio. Coldiretti, per questo motivo, richiede un finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità.
La cimice asiatica, dopo aver danneggiato e messo a rischio il raccolto di nocciole della Campania (si parlava di una percentuale di “cimiciato” del 4-9%), adesso sta causando guai anche ai frutteti dell’Emilia-Romagna. Le cimici si sono mltiplicate anche a causa del caldo estivo, ma per ora l’unico mezzo di difesa contro di esse è l’utilizzo di reti e protezioni fisiche.
Ora la Coldiretti dell’Emilia-Romagna chiede di più: vuole che sia velocizzato l’iter di approvazione per l’uso di insetti antagonisti e che vengano aiutati economicamente agricoltori e produttori. oCome? Facendo convenzioni con le banche, sospendendo mutui, tasse e pagamenti, fornendo contribuiti per sostenere le aziende e facendo intervenire i Consorzi Fidi.