Fast food, caramelle gommose, bibite zuccherate – o, in due parole, cibo spazzatura. Si tratta del nuovo nemico del Codacons che, allarmato dall’eccessiva presenza del cosiddetto junk food in televisione, ha deciso di rivolgersi all’Autorità garante per l’infanzia e adolescenza e all’Antitrust affinché questi si occupino di svolgere “gli opportuni controlli per possibile pubblicità occulta nei reality show e nei programmi disponibili sulle piattaforme in streaming”. Un tipo di intrattenimento che sovente si rivolge a un pubblico di giovani se non giovanissimi, che secondo l’associazione rischiano di assumere “fin da piccoli abitudini alimentari e salutari errate”.
Ora, un po’ di ordine: l’obesità infantile è un problema reale e sovente dolorosamente sottovalutato – specialmente in Italia – e lo stesso Codacons, nel lanciare l’allarme, ha allegato i risultati di uno studio condotti dai ricercatori dell’Università di Nottingham in cui, per l’appunto, è emerso che su 13.200 minuti e 264 episodi di 20 reality show andati in onda tra il 2019 e il 2020 nel Regno Unito il cibo spazzatura è apparso, in una forma o in un’altra, per 1.750 minuti di 234 messe in onda, piazzandosi appena dietro l’alcol. È ben risaputo, inoltre, (e qui non crediamo sia necessario presentare alcun dato scientifico a supporto della tesi) che i bambini sono più facilmente impressionabili rispetto agli adulti, e sarebbero ben felici di sostituire un pasto completo con patatine fritte e gelato. In questo contesto, il punto di vista del Codacons è perlomeno comprensibile, se non direttamente condivisibile: sempre riportando allo studio di cui sopra si può leggere che i bambini del Regno Unito, nel lasso temporale preso in esame, avrebbero a oltre 21 milioni di inquadrature dove il cibo spazzatura la faceva da protagonista. Esagerata la reazione del Codacons? Forse – e lungi da noi fare i cavalieri bianchi investiti dalla luce della giustizia morale, che alla fine siamo golosi pure noi – ma ricordate di quando, qualche riga fa, abbiamo parlato di quanto fosse sottovalutata l’obesità infantile in Italia?
“Non siamo a favore della censura, né a limitazioni in campo artistico” ha spiegato il presidente nazionale dell’organizzazione, Marco Donzelli. “Ma bisogna fare massima attenzione a cosa i nostri ragazzi vengono costantemente esposti. Fumo, alcool sono sostanze che provocano solamente dei danni all’organismo umano e devono essere severamente limitate, ma anche il cibo spazzatura deve essere guardato con una certa apprensione”.